C’è stato un tempo in cui anche l’assessore Guichardaz è stato un “trombato”, per usare il suo gergo raffinato. In quel tempo di esilio forzato egli ruggiva dietro alla tastiera contro chi, a parere suo, abusava del piccolo, prezioso, trono sito in piazza Deffeyes: le malcapitate e i malcapitati elette/i erano additati, nella prosa colma di sdegno dei frequenti post del nostro, come minimo in quanto fannullone/i e mangiapane a tradimento, nella più classica tradizione del populismo anti kasta che oggi egli depreca offeso.
Ma la sua arma più tagliente era il famoso benaltrismo: Concittadini! C’è ben altro di cui occuparsi che non difendere la lepre variabile e la pernice bianca! (ovvero tutelare specie protette e fragili, necessità che il TAR ha recentemente sancito); c’è ben altro per cui alzarsi la mattina che non disquisire sul termine “carampana” (ovvero occuparsi degli stereotipi di genere nei luoghi istituzionali e pretendere rispetto e parità di trattamento per le donne, elette e non) e, ahinoi, c’è ben altro per cui scandalizzarsi che non “… battibeccare di negretti e mille altre amenità” (ovvero monitorare l’accesso paritario ai servizi e ai diritti fondamentali, in primis quello della casa). Ma, si sa, il bravo politico non ha peli sulla lingua quando si tratta di strapazzare gli amministratori negligenti, cazzarola! (cit.).
Oggi che il piccolo trono di piazza Deffeyes accoglie le sdegnate terga, l’assessore ha, finalmente, la possibilità di dimostrare ai concittadini che l’hanno votato e che condividono il benaltrismo di sopra che lui è diverso. Potrebbe, per cominciare, sollecitare i colleghi e le colleghe a compiere un piccolo atto di onestà intellettuale e di responsabilità civica e svelare la lista delle sei persone fra consigliere/i e assessore/i che sono state vaccinate e per quali, sicuramente lecite, motivazioni. Non è necessario attendere l’esito di inutili e dispendiose indagini, in questo momento c’è ben altro per cui impegnare gli organi inquirenti, basta prendersi la responsabilità per la quale si è stati eletti, dimostrare che “trasparenza” non è una parola vuota da sventolare in campagna elettorale e men che meno “coerenza”.
JP, almeno per rispetto della lepre variabile… non fate i conigli!