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Lo studio di fattibilità è finalmente stato consegnato alle consigliere e consiglieri regionali.
In questi mesi, la Cervino SpA, con la complicità del governo regionale e il menefreghismo del Presidente del Consiglio Bertin, ha promosso una campagna pubblicitaria a tutto campo e senza contraddittorio.
Per ADU VdA questa battaglia resta fondante. Studieremo il dossier e, forti delle reti di solidarietà costruite in quesValle d’Aosta Apertaanza di Valle d’Aosta Aperta, ci opporremo con ogni mezzo necessario.
A partire dal rispetto della normativa europea.
L’ennesimo parere dell’avvocato della Giunta si limita a ricordare che c’è un regime di deroghe rispetto alle disposizioni comunitarie di tutela e protezione delle aree protette ma in questo particolare caso, per una nuova funivia, non c’è deroga, né valutazione, n&ea#CimeBiancheone o autonomia da invocare.
L’impianto di #CimeBianche è troppo caro per il bilancio valdostano: la previsione di spesa, tutta da verificare, arriva fino a 150 milioni di euro (IVA compresa). Una follia, considerando i tagli subiti dalla sanità pubblica, dalla scuola e dai trasporti. Senza considerare il fatto che, nel frattempo, anche gli altri impianti a fune valdostani avranno bisogno di importanti investimenti. Qui si rischia, come è stato per l’aeroporto e il Casinò, di causare l’ennesima voragine nel bilancio regionale. Un debito per le valdostane e i valdostani.
L’impianto di Cime Bianche è impossibile e sbagliato. Rispondere al cambiamento climatico salendo ancora più in alto, sacrificando ancora più ambiente, è una scelta egoista ed inefficace.
Il voto favorevole a questo progetto sarebbe un voto per la restaurazione della peggiore politica autonomista valdostana: quella nemica dell’ambiente e dalle tasche bucate.
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La destra italiana di ispirazione putiniana/ungherese ha votato, nella commissione sulle politiche europee, contro il “Certificato europeo di filiazione”, il dispositivo che permette a chi ha avuto figli/e in qualsiasi stato europeo diverso dal proprio di essere automaticamente riconosciuto/a come genitore/trice anche nel proprio Paese. Il voto della commissione non ha valore legislativo, tuttavia indica un forte e inquietante contenuto politico di cui, in verità, è difficile stupirsi: i diritti della comunità LGBTQIA+ vanno osteComune di Milanoi, respinti.
Il Comune di Milano, una delle poche città in Italia a riconoscere automaticamente la genitorialità di coppie omosessuali, smetterà di registrare i genitori non biologici negli atti di nascita di bambini con due padri o con due madri.
«In pratica è come se avessero un solo genitore riconosciuto, quanAssociazione Famiglie Arcobaleno – spiega Alessia Crocini presidente dell’Associazione Famiglie Arcobaleno –. Le conseguenze riguardano tutto ciò che concerne la burocrazia, dal portare a vaccinare i bambini, a prenderli a scuola, dal firmare il consenso informato per una cura salvSinistra Italianare incombenze che riguardano la vita delle famiglie e la cura dei minori».
Sinistra Italiana ha depositato alla CameraMarco Grimaldi – Alleanza Verdi Sinistra, un testo di legge sull’uguaglianza familRete Lenford – Avvocatura per i diritti LGBTI+za Verdi Sinistra, scritto da Associazione Famiglie Arcobaleno e Rete Lenford – Avvocatura per i diritti LGBTI+, la strada per ottenere anche minimi risultati, però, oggi risulta più impervia.
Ricordiamo a noi tutti/e che:
i diritti delle donne sono diritti umani,
i diritti dei migranti sono diritti umani,
i diritti di gay, lesbiche, trans e + sono diritti umani.
E che, purtroppo, i diritti non sono mai dati una volta per tutte, vanno difesi e pretesi ogni giorno.
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Sabato 11 marzo 2023 una delegazione di VDA Aperta ha incontrato l’eurodeputata del M5S Mariangela #Danzì, per sottoporle diversi dossier riguardanti la nostra Regione (sanità pubblica, traforo del Monte Bianco, valorizzazione prodotti agroalimentari, ambiente, rappresentanza…).
In particolare, ci si è concentrate ad analizzare la percorribilità giuridica della realizzazione dell’impianto di risalita previsto nel Vallone delle #CimeBianche, dato che l’eurodeputata è componente effettiva della Commissione per l’#ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare.
Il vallone delle Cime Bianche, ricordiamo, è ricompreso in una Zona di Protezione Speciale (#ZPS) di conservazione prevista da Rete #Natura2000, chiamata "Ambienti Glaciali del gruppo del Monte Rosa – IT1204220", in cui, sotto il profilo normativo, vige un divieto di realizzazione di nuovi impianti e piste. Divieto inderogabile previsto dal Decreto Ministeriale 17 ottobre 2007 relativo alle misure minime di conservazione per le zone di protezione speciale in Italia ed in particolare all’articolo 5, comma 1, lettera M del decreto sopracitato. Su questo tema era già intervenuta, attraverso un’interrogazione in UE, l’eurodeputata Tiziana Beghin.
Vista la “prossima” consegna dello studio di fattibilità da parte di Monterosa Spa, sono previste nuove azioni da parte di Valle d’Aosta Aperta, ammesso che questo studio arrivi e che sia reso pubblico.
Prima di parlare dei milioni di euro da spendere, dei tempi di realizzazione, del tracciato e del tipo di impianto, perlopiù su giornali stranieri, è necessario conoscere la fattibilità normativa dell’ipotesi di realizzazione di impianti di risalita nel Vallone delle Cime Bianche, domanda più volte posta a cui oggi ancora nessuno ha ancora risposto.
Il rispetto delle leggi dovrebbe essere alla base di ogni scelta, purtroppo in Valle d’Aosta questo spesso non avviene.
#valledaostaaperta #aduvda #areadem #vdaaperta #adu #ambiente #valledaosta #politicavda #uguaglianza #M5s #buonapolitica
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La giornata di oggi non è semplicemente una festa e non deve essere relegata in modo riduttivo e superficiale ad un festeggiamento del genere femminile.
L’8 marzo è la giornata della genuina riflessione su tutte le conquiste politiche, sociali ed economiche, passate, presenti e future.
Non è banale. È la storia di tutti e di tutte, di lotte trasformate in conquiste e di battaglie che si continuano a combattere instancabilmente ogni giorno, in ogni ambito e in ogni luogo.
Ed è proprio in questa giornata, e in quello che rappresenta, che si deve riflettere sulla recente scelta, del nostro appena eletto Presidente Testolin, di non prevedere nessuna donna all’interno della sua giunta; nonostante più di 50 anni di politiche per l’uguaglianza di genere a livello europeo, la disparità di genere all’interno delle istituzioni risulta ancora rilevante e, purtroppo, la Valle d’Aosta rappresenta un esempio lampante di questa tendenza che ha delle ripercussioni negative sulla comunità valdostana e si traduce in un limite nella rappresentanza degli interessi e diritti specifici alla condizione di donna.
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Pubblichiamo l’appelSilvana Accossato – Liberi Uguali Verdi Verdi, Consigliera regionaLiberi Uguali Verdi – Piemonteemonte, la lista promosSinistra Italianaaliana, Articolo 1 e Possibile.
«In Valle d&rs#donnasta nessuna #donna in giu#discriminazionersquo;ennesima #discriminazione di genere e sfregio della nostra Costituzione. È una situazione intollerabile e fuori dal mondo.
Chiediamo un intervento del Governo e anche in tempi celeri. Non è ammissibile che nel 2023 vi siano nelle istituzioni situazioni discriminatorie che ledono in modo così palese la rappresentanza di genere andando contro i basilari principi costituzionali. Questo è anche frutto di una legge regionale che, insieme a Friuli-Venezia Giulia, Piemonte e Sicilia non prevede la doppia preferenza di genere.
Situazione che ha prodotto l’effetto di avere in Consiglio regionale in Friuli Venezia Giulia 6 donne a fronte di 43 uomini, in Piemonte 9 donne e 42 uomini, in Sicilia 16 donne e 54 uomini e in Valle d’Aosta 3 donne a fronte di 32 uomini e nessuna in giunta.
Questo è un tema che la prima Presidente del Consiglio dei Ministri donna dovrebbe porsi o almeno auspico lo faccia. Anche in Piemonte la priorità è quella di introdurre la doppia preferenza di genere per garantire una rappresentanza più equilibrata invece di pensare a riforme stravaganti come i sottosegretari che servono solo a moltiplicare le poltrone e a sfamare gli appetiti dei partiti della maggioranza.»
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Pare strano che alcune associazioni di categoria (Confindustria Valle d’Aosta, Confindustria Valle d’Aosta Sezione Edile, CNA Valle d’Aosta, Confartigianato Valle d’Aosta, Confcommercio Valle d’Aosta e ADAVA) facciano un comunicato in difesa dei Parlamentari. Succede solo in Valle d’Aosta, dove la politica ha un peso sproporzionato rispetto ad un’impresa, non sempre libera.
Ancora più strano i#maneso che a scatenare la difesa di #Manes sia stata la nostra denuncia per l’astension#Piantedosial #ONG sul decreto legge #Piantedosi – #ONG, quello che rende ancora più difficile l’attività di salvataggio delle persone che, come recentemente avvenuto a Cutro, annegano nel Mediterraneo.
Non uno dei nostri precedenti comunicati, con cui criticavamo l’astensione o comunque l’inattività dell’unionista rispetto alla fiducia al governo più a destra della storia repubblicana, ad una finanziaria inadeguata alla crisi e all’eliminazione del Superbonus (misura giustamente criticata anche da Confedilizia), ma la totale indifferenza, sorda anche ai richiami della società civile e del mondo cattolico, rispetto ad un provvedimento governativo ingiusto, illegale (sul piano internazionale) e inumano.
Ci aspettavamo una risposta da parte di chi, come il PD valdostano, ha sostenuto la candidatura di Manes, presentandolo come un progressista in opposizione alle destre.
Ci hanno invece risposto le associazioni imprenditoriali non entrando nel merito del provvedimento, ma per stigmatizzare la nostra presa di posizione nei confronti dell’ennesima astensione del deputato Franco Manes, perché lo stesso dialoga con loro.
Ricordiamo, però, che Manes dovrebbe essere un rappresentante di tutti i cittadini e le cittadine della Repubblica e non un ambasciatore valdostano o un semplice lobbista.
Rinnoviamo la nostra disponibilità ad incontrare i rappresentanti delle associazioni, per un confronto nel merito delle loro richieste, anche attraverso i parlamentari con cui VdA #valledaostaapertai#aduvdac#areademe#vdaapertal#ADUz#ambientei#valledaostaa#politicavdai#uguaglianzal#M5S##buonapoliticarta #aduvda #areadem #vdaaperta #adu #ambiente #valledaosta #politicavda #uguaglianza #M5s #buonapolitica
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La Conferenza Stato Regioni ha espresso il parere sul disegno di legge Calderoli per l’#autonomia differenziata.
Tutte le Regioni di centrosinistra hanno votato contro. E la Valle d’Aosta? Come al solito non si è opposta, se servisse ulteriore prova di come a comandare siano solo gli unionisti, che si appiattiscono sulla linea di Bolzano, come già avviene in Parlamento: "Se alle Regioni fossero attribuite nuove competenze, potremmo richiederle anche noi", come a dire il supermercato delle funzioni.
L’#egoismo e l’#indifferenza sono diventati il carattere fondante dell’autonomismo. Senza una Repubblica giusta, nemmeno la Vallée può prosperare. Con questa mediocre classe politica locale, più autonomia rischia di trasformare le comunità in feudi di piccoli boss.
In una Repubblica già divisa da #diseguaglianze profondissime la priorità non è acuire le differenze, ma impegnarsi a ricostruire un po’ di uguaglianza.
Critiche simili sono arrivate anche dalle associazioni dei Comuni. Il rischio è la #confusione amministrativa: norme locali – spesso scritte male – che si aggiungono a quelle euro nazionali, col rischio di spaccare l’Italia, di costruire un clima per futuri secessionismi dall’alto, da parte dei più ricchi. Del resto, la matrice leghista, di Calderoli in particolare, era appunto separatista.
La realizzazione di questa riforma prevede, tra l’altro, un ruolo fondamentale in capo al Governo, anziché al Parlamento, con il rischio che i LEP (i Livelli Essenziali delle Prestazioni su tutto il territorio nazionale) siano definiti secondo logiche liberiste, privilegiando l’equilibrio di bilancio e la spesa storica (chi ha di meno, continuerà ad avere di meno). Il contrario di quanto previsto dalla Costituzione sui diritti incomprimibili come Salute e Istruzione.
E il Partito Democratico valdostano, con Padovani e Bertin? Muti come sempre. Troppo impegnati a scrivere nel modo giusto il nome del presidente Testolin.
#aduvda #aosta #continuonslecombat #adu #ambiente #valledaosta #politicavda #uguaglianza #buonapolitica #diritti #sinistra
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«Oggi i produttori di combustibili fossili e i loro sostenitori continuano a correre per espandere la produzione, ben sapendo che il loro modello di business non è compatibile con la sopravvivenza umana», ha dichiarato #Guterresa Antonio #Guterres, segret#ONU generale dell’#ONU, durante il World Economic Forum di Davos. E le stesse Nazioni Unite confermano che gli ultimi otto anni sono stati i più caldi mai registrati a livello mondial#Climao sciopero globale per il #clima, organizzato dai giovani del Fridays for Future per oggi, venerdì 3 marzo 2023, evidenzia ancora una volta che ignorare o decidere di non affrontare il problema dei cambiamenti climatici e le loro drammatiche conseguenze è una precisa scelta politica di una classe dirigente da cui neanche noi di Adu, che solidarizziamo profondamente con loro, ci sentiamo rappresentati.
Non ha infatti senso limitarsi al trattamento delle malattie respiratorie, esasperate dall’inquinamento atmosferico, piuttosto che investire in un trasporto pubblico efficiente ma meno inquinante e sostenibile; non è efficace limitarsi a ricostruire dopo le inondazioni anziché disinvestire dai combustibili fossili per investire invece nell’energia pulita: mitigare gli effetti di problematiche enormi è sì fondamentale, ma si tratta di agire sulle cause profonde e le loro interconnessioni.
I profitti delle grandi aziende del fossile, come l’italiana Eni, non possono continuare ad ingrassare le tasche degli azionisti, ma d#decarbonizzazioneo riutilizzati per promuovere i servizi della comunità. L’obiettivo della #decarbonizzazione deve restare al centro della ripresa post-Covid. Per sbloccare il processo di efficientamento energetico è innanzitutto fondamentale intervenire sul patrimonio edilizio, in primis pubblico ma anche privato.
La corsa al gas che l’Italia sta portando avanti è fuori tempo massimo e va coraggiosamente sostitu#fffc#rinnovabilit#continuonslecombatc#ADUe#ambientel#dirittia#uguaglianzad#valledaostac#aostae#buonapoliticar#politicavdae#aduvdazioni.
#FFF #Rinnovabili #continuonslecombat #adu #ambiente #diritti #uguaglianza #valledaosta #aosta #buonapolitica #politicavda #aduvda
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Elly Schlein è la nuova leader del Partito Democratico: Occupy Pd, 3.0.
Più di 500.000 persone l’hanno scelta come nuova segretaria, la prima donna nella storia del PD.
Una linea chiara, chi#Schlein, quella di #Schlein: mettere al centro il contrasto alle disuguaglianze e al cambiamento climatico, creare politiche di contrasto alla povertà, potenziare e finanziare un’istruzione veramente pubblica, unire diritti civili con diritti sociali e opporsi ai tagli, sempre più massacranti, alla sanità.
Sono tutti obiettivi più che condivisibili che manifestano una sobria speranza, un progetto politico alternativo e di cambiamento che miri all’ambiente ai diritti e all’uguaglianza.
La Valle d’Aosta si posiziona tra le regioni con la percentuale di voti per la Schlein più alta d’Italia. Il dato veramente interessante è il voto dei non iscritti che ribalta chiaramente il voto dei circoli. Un dato forte, inequivocabile, che sancisce una richiesta ben precisa di cambiamento e di rottura con il travagliato passato.
In quale modo la classe dirigente dell’attuale PD VdA riuscirà a conciliare, nel merito e come analisi politica, gli evidenti contrasti con la linea politica della neo segretaria?
Questioni come Cime Bianche, la proposta di legge regionale contro l’omobitransfobia, la questione della sanità, la lotta all’impoverimento della società valdostana come saranno affrontate, da qui in poi, dal partito che, in questo momento, governa assieme all’Union Valdotâine e ai soliti paladini dell’autonomia incondizionata? Tutti temi, per altro, sui quali avevano preso impegni in campagna elettorale e che poi si sono scordati, portando una parte della coalizione (rappresentata da Erika Guichardaz e Chiara Minelli) a uscire dalla maggioranza in t#aduvdan#aostat#continuonslecombatS#ADUi#ambientel#valledaosta #politicavdav#uguaglianzag#buonapolitican#dirittia#SinistraItalianasta #continuonslecombat #adu #ambiente #valledaosta #politicavda #uguaglianza #buonapolitica #diritti #sinistraitaliana
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Il governo di centro destra guidato dalla Presidente Meloni continua a dare il peggio di sé ad ogni decreto; l’ultimo provvedimento dà il colpo di grazia a decine di migliaia di imprese, Valle d’Aosta compresa. Prima il dimezzamento in legge di bilancio della misura “Transizione 4.0” per tutte le imprese produttive, ora lo stop alla possibilità di utilizzare la cessione del credito e sconto in fattura per tutti i bonus edilizi.
Il Governo ha deciso di fare un salto indietro di almeno 7 anni, da quando è stato introdotto il meccanismo della cessione dei crediti, ben prima, quindi, della nascita del Superbonus. Un colpo basso a un settore, quello dell’edilizia, che ha inciso in modo determinate sulla crescita record del PIL nel 2021 (+6,6%) e nel 2022 (+3,9%) e alla riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare italiano, determinante per contenere lo sperpero energetico.
Ci chiediamo cosa farà Forza Italia in questo Governo, dopo avere presentato numerosi atti in Parlamento a favore del Superbonus e di tutti gli altri bonus. Ci chiediamo cosa ne pensino i parlamentari valdostani: il deputato Manes, che con le sue astensioni continua a non dire e fare nulla contro questi provvedimenti che mettono in ginocchio un settore importante anche in Valle D’Aosta, e la senatrice Spelgatti, dello stesso partito del ministro Giorgetti che ha scritto la norma in oggetto e che è già entrata in vigore.
Il Superbonus poteva essere rivisto in maniera progressiva e condivisa, con le organizzazioni di categoria.
Questo governo, invece, ha deciso di abbandonare l’intera filiera dell’edilizia raccontando, in continuità con i progetti dell’ex Presidente Draghi, finte mancanze di risorse e trovando ogni modo per distruggere definitivamente questa misura, con il silenzio accomodante dei due parlamentari valdostani
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I morti annegati davanti alle coste calabresi sono responsabilità di chi chiude le frontiere e non apre canali legali e sicuri d’ingresso in UE. Di chi non si è opposto al Decreto Piantedosi sulle Ong.
Il deputato Manes a Roma è in vacanza, per conto dell’UV. Il suo compito è non votare nulla che possa mettere in imbarazzo il governo nazionalista di Meloni. L’esatto contrario di quanto promesso in campagna elettorale, in cui il PD invitava i valdostani a fare diga contro la destra.
Chi, votando Manes, pensava di contribuire all’opposizione, si ritrova invece condannato all’indifferenza degli astenuti.
Quando è arrivato il momento di votare la fiducia del famigerato Decreto Piantedosi, recante disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori, tutte le opposizioni hanno votato contro. Solo 3 deputati si sono astenuti: tra questi il poco onorevole Manes.
Il decreto ordina alle ONG di procedere allo sbarco dopo ogni operazione (pur in presenza di altre persone in difficoltà in mare), oltre ad aggravare gli adempimenti della flotta civile impegnata nei salvataggi nel Mediterraneo centrale.
Queste misure sono state criticate da tutta la società civile, compresi i vescovi, e dall’Alto Commissario ONU che accusa: «Punirebbe sia i migranti che chi cerca di aiutarli».
Questo decreto, accompagnato dalla prassi governativa di assegnare porti di sbarco lontani, contrasta con quanto sancito dall’UNCLOS (Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare) e di fatto causa la morte di migliaia di persone, dato che, senza le navi delle ONG, alcune zone di mare restano prive di monitoraggio o vengono lasciate alle motovedette libiche, che riconsegnano i profughi ai campi di internamento e tortura. Perché è evidente che la presenza delle ONG non sia un pull factor, ovvero un fattore di incentivo delle partenze, come urlato dalle destre: l’umanità si sposta, sfidando la morte, perché è l’unica scelta che le rimane per conquistarsi una vita più dignitosa.
Manes sceglie l’ignavia e siamo certi che si asterrà anche dal commentare la sua ennesima omissione.
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Il 22 febbraio, mercoledì delle Ceneri, è già trascorso, ma noi continuiamo evidentemente a vivere nel “mondo alla rovescia”, tipico del Carnevale, secondo l’immaginario collettivo e le tradizioni popolari.
Di fronte all’aggressione squadrista, fatta contro due studenti del Liceo Michelangiolo di Firenze da sei militanti di Azione Studentesca, un gruppo di estrema destra che a Firenze condivide il proprio quartier generale con la sezione cittadina di Fratelli d’Italia, il Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara ha mantenuto un colpevole silenzio. Del resto condiviso da tutti i ministri del Governo e dalla Presidente Giorgia Meloni, di solito così pronti a esprimersi pubblicamente. Invece, di fronte alla lettera della professoressa Annalisa Savino, Dirigente scolastica del Liceo Leonardo da Vinci di Firenze, la quale ricorda come è nato il fascismo in Italia, cita Antonio Gramsci e invita i ragazzi a non essere indifferenti di fronte alla violenza, come fecero tanti italiani, anche perbene, cento anni fa, lo stesso Ministro si scatena. Definisce impropri e strumentali una ricostruzione storica e un invito all’impegno civile e democratico contro violenze fasciste, ipotizza future misure disciplinari.
In sintesi il Ministro non condanna la violenza e gli squadristi, ma chi condanna la violenza degli squadristi. Con un palese capovolgimento del ruolo della scuola, degli educatori e del senso della giustizia. Con un’incomprensione colpevole e omissiva del proprio dovere di Ministro, che ha giurato sulla Costituzione italiana nata dall’antifascismo.
Chi invece ha ben compreso il ruolo formativo di una scuola democratica, il senso del dovere e la coerenza è la Dirigente scolastica Savino, alla quale esprimiamo tutto il nostro apprezzamento e tutta la nostra solidarietà.
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Alla fine, si scopre che si è bloccata la Regione per redistribuire gli incarichi secondo logiche private, senza alcun progetto politico.
Il Pres#testolinestolin è stato coinvolto nell’inchiesta sulla ‘ndrangheta. Ricordiamo, come già fatto da CGIL e Libera, che la sua posizione è stata archiviata, ma la magistratura aveva dimostrato l’esistenza di un sostegno elettorale promesso, accettato ed effettivamente assicurato dai componenti del locale ‘ndranghetista di Aosta.
Il riconfermato#bertinente dell’osservatorio antimafia #Bertin pare n#restaurationa da osservare.
In questa #Restaur#rollandinistiamo persino al ritorno di #Rollandin in maggioranza, nel mutismo del consigliere Padovani,#marzimpo suo oppositore.
L’assessore #Marzi ripercorre passo dopo passo gli exploit negativi di Baccega ed è ora chiamato al capezzale della San#guichardaz
La scelta di dare un assessorato a Jean Pierre #Guichardaz è criticabile sotto molti punti di vista, tra questi anche la particolarità che il futuro responsabile della scuola e dell’università non sia laureato.
La Valle d’Aosta resta l’unica Regione senza rappresentanza femminile, in aperta violazione della normativa europea e nazionale.
Valuteremo con la società civile quali azioni intraprendere a difesa dei diritti delle donne. L’autonomia speciale non può essere, ogni volta, la scusa per fare peggio degli altri.
Quanto al programma, più che un elenco di obiettivi pare una semplice ricognizione, nemmeno completa, dei problemi della nostra Regione. Il sociale e la c#CimeBiancheca non vengono quasi #aeroportoa c#ospedale una separazione tra Palazzo e cittadini.
Su #CimeBianche, tunnel del Bianco, #aeroporto e #ospedale (nel programma si parla di nuovo ospedale, ma è un falso dato che la maggioranza intende continuare a rattoppare la vecchia struttura) il PD conferma di aver barattato gli impegni elettorali in camb#aduvdan#aostad#continuonslecombatv#ADUh#ambienteo#valledaostal#politicavdat#uguaglianzai#buonapolitica #dirittie.
#aduvda #aosta #continuonslecombat #adu #ambiente #valledaosta #politicavda #uguaglianza #buonapolitica #diritti
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La recente richiesta di rinnovo autorizzativo alla gestione della #discarica di #Pompiod, da parte della società Ulisse 2007 srl, per riprendere l’utilizzo della stessa impone di ripresentare importanti riflessioni fatte nel corso del tempo.
La discarica di Pompiod è stata oggetto negli anni di due interventi di messa in sicurezza:
– 2003/2004, a seguito di Provvedimento Giudiziario.per rinvenimento in discarica di rifiuti non compatibili con quelli autorizzati,
– 2022, appena concluso, inerente le risultanze delle memorie del consulente tecnico rispetto al procedimento penale e alla sentenza del Tribunale di Aosta.
La memoria, ricordiamo, ha rilevato il reato di conferimento illecito di rifiuti, (alcuni rifiuti miscelati ad altri contenenti fibre di amianto, idrocarburi, mercurio, cromo…), una carenza nella documentazione progettuale e amministrativa, nonché diversi aspetti critici relativi alle barriere, al contenimento e abbattimento delle polveri, al monitoraggio delle acque sotterranee e alla necessità di un controllo trentennale successivo alla chiusura e destinazione finale del sito.
Dopo due interventi di messa in sicurezza sul medesimo sito, un ulteriore carico di materiale per completare la volumetria concessa, a nostro parere, comporterebbe dei rischi sulla tenuta dei teli sottostanti, ma soprattutto l’obbligo di impostare una pratica di VIA, conforme al Piano di gestione dei rifiuti approvato nel maggio 2022, non un “semplice” rinnovo.
Ci aspettiamo quindi che sul foglio bianco del programma della vecchia/nuova maggioranza si parli della "riqualificazione dell’area della discarica di Pompiod" come indicato nelle conclusioni della perizia della procura, ossia che "un sito di discarica rimarrà tale nel tempo, recintato, sorvegliato e manutenuto, concordando con i portatori di interesse e le comunità interessate una destinazione d’uso compatibile quale, ad esempio, la riforestazione per il ripristino paesistico dell’area."
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Tutte le istituzioni scolastiche sono chiamate a presentare entro il 28 febbraio 2023 gli interventi straordinari finanziati dal programma #futura – La #scuola per l’Italia di domani del #PNRR finalizzato al potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione. L’obiettivo è la riduzione dei divari territoriali per le scuole di primo e secondo grado e la lotta alla dispersione scolastica.
Un enorme lavoro sta quindi per coinvolgere il personale delle segreterie scolastiche (amministrativo, tecnico e ausiliario regionale – ATAR), già pesantemente sotto organico e in difficoltà con le attività ordinarie, con l’aggiunta di non poter godere degli incentivi rivolti al personale occupato fuori Valle.
Il problema politico ricompare puntualmente per categorie diverse (dai vigili del fuoco al corpo forestale, dalla motorizzazione civile ai centri per l’impiego), insieme ad alcune domande di fondo: fino a quando chi opera in Valle d’Aosta dovrà essere penalizzato? Fino a quando si chiederà di svolgere mansioni di estrema complessità, assumersi responsabilità e coprire i colleghi assenti con reggenze senza riconoscere un inquadramento diverso sia per il personale delle segreterie sia per i Capi Servizi di segreteria? La politica affronti immediatamente questi annosi problemi, evitando di affidare l’ennesimo incarico ad INVA che rischia di non rispettare le tempistiche o caricando ulteriormente il personale già allo stremo e non valorizzato, prima che gli ingenti fondi del PNRR si trasformino nel più grande spreco di quelle risorse indispensabili per una scuola davvero Futura.
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La Giunta regionale ha istituito, dal febbraio 2023, un gruppo di lavoro tecnico-politico a fronte delle problematiche congelate per i lavoratori della Società di Servizi, con conseguente proclamazione lo scorso autunno dello stato di agitazione.
Ma sarà la volta buona?
Particolare attenzione va prestata al trattamento economico e giuridico e agli aspetti organizzativi per gli operatori di sostegno nelle Istituzioni scolastiche valdostane. Dal 2010, a seguito della l. reg. n. 44, agli allievi con disabilità il servizio di sostegno viene erogato dall’In house Società di Servizi S.p.a, di cui è socio unico la Regione.
Gli educatori seguono casi di gravità clinica riconosciuta lavorando su obiettivi di autonomia personale e sociale nonché relazionali, ma si trovano spesso a occuparsi anche di didattica; nei fatti, operatore e insegnante di sostegno lavorano a un PEI, cioè a un percorso educativo individualizzato, spesso con sovrapposizione di ruoli.
La loro assunzione dalla metà di settembre non permette di partecipare alle formazioni e attività di preparazione, con una costante esclusione dai Consigli di classe, né di accompagnare i ragazzi all’esame di Stato, quando finisce lo stipendio per gli operatori di sostegno che in estate non sono pagati pur essendo assunti a tempo indeterminato.
Le problematiche già evidenziate sono la qualità del servizio per via dell’elevato rapporto numerico operatore di sostegno-allievi e contrasti tra gli educatori con diverso trattamento a fronte di identiche qualifiche: pochi di loro hanno il contratto come regionali. La conseguenza è la riduzione degli stipendi, a fronte di 36 ore settimanali, in un clima di mancanza di dignità professionale.
È per l’elevato obiettivo di non escludere nessuno, ma di dare a chi ne ha bisogno quell’aiuto in più a cui ha diritto, che il gruppo di lavoro è tenuto a porre finalmente gli operatori della Società di Servizi in condizioni migliori, attraverso un quadro normativo chiaro, per un lavoro proficuo a favore di una comunità più inclusiva.
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Chi è attualmente impegnato a costruire l’ennesima Giunta a termine per evitare il voto, si spinge a parlare di pagina bianca per il programma. Fosse realmente così, noi di Valle d’Aosta Aperta quella pagina la riempiremmo con una foto, quella del rendering di un nuovo ospedale fuori dalla città di Aosta. Più economico e più rapido da realizzare. Invece, gli autonomisti e il PD proseguono con la realizzazione di un ospedale rattoppato. Più che l’annunciato ampliamento dell’ospedale, assisteremo infatti all’inizio dei disagi per i cittadini di Aosta, con la chiusura a breve di Viale Ginevra, Via Saint-Martin-de-Corléans e Via Chaligne. Oltre agli scavi propedeutici, a fini archeologici, nell’area di Viale Ginevra, Barmasse ha infatti annunciato la ripresa del percorso di ampliamento dell’ospedale Parini, con la costruzione delle centrali tecnologiche previste per settembre 2023. Ma cosa sanno i valdostani di questo intervento ? Questo cantiere, che è solo preliminare ai veri lavori di ampliamento del Parini, prevede una serie di interventi molto impattanti della durata di almeno 1 anno e mezzo, che porteranno alla chiusura di viale Ginevra, via Saint Martin de Corléans e via Chaligne. In queste operazioni propedeutiche, si prevede anche il trasferimento delle camere mortuarie in altra sede ancora da definire. Nel frattempo, l’iter dell’opera diventa sempre più contorto e incerto con autorizzazioni, come la VIA, rilasciate nel 2012 – 2013 e che oggi dovrebbero essere riviste alla luce delle continue varianti. I costi lievitano, con una spesa aggiuntiva per la costruzioni delle tecnologiche di ulteriori 10 milioni di euro. Ancora una volta, chi si aspettava di conoscere i costi e i tempi complessivi dell’opera dovrà aspettare. Ancora una volta, hanno deciso di non informare la popolazione di quanto avverrà in una zona della città già pesantemente congestionata dal traffico. … Leggi tuttoLeggi di meno
Nei giorni scorsi la società Pila Spa ha pubblicato i due appalti riferiti al progetto "telecabina Pila-Couis". Il primo, relativo alla progettazione esecutiva, la fornitura, il montaggio e la messa in servizio del nuovo impianto, con annesso punto di ristoro panoramico, ha un valore totale stimato di oltre 55 milioni.
Come abbiamo già evidenziato, si tratta di un ammodernamento sicuramente necessario, ma che appare ancora oggi privo di una visione generale dell’intervento: continua a risultare marginale lo sviluppo dell’intero comprensorio di Pila e manca uno studio di fattibilità economica della gestione, sia degli impianti, che del mega ristorante in cresta.
Nonostante gli impegni presi durante vari dibattiti consiliari dall’Assessore Bertschy e dal Presidente della Commissione competente Grosjacques, per approfondire il progetto e le integrazioni richieste dalla conferenza dei servizi del VIA, ad oggi non sono state date risposte chiare e non vi è stato nessun incontro.
Anche il Piano strategico aziendale della Pila spa 2023-2027 nelle sue conclusioni ribadisce la necessità di realizzare il punto ristoro, ma non risponde alle domande sulla fattibilità economica dello stesso, in particolare rispetto agli orari di apertura, ai costi, al futuro affidamento della gestione e al canone da prevedere, visto che per arrivarci bisognerà, fra l’altro, tenere aperti gli impianti (6 tronchi di telecabina).
Per non parlare degli impatti e costi globali relativi agli scavi per agganciarsi all’acquedotto e alla carenza d’acqua della conca di Pila.
Il notevole investimento di denaro pubblico ancora una volta è previsto senza un confronto e una seria analisi dei costi e delle alternative.
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Adu Vda esprime solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici dei Vigili del Fuoco e del Corpo Forestale Valdostano. Da diversi anni (in foto una manifestazione dell’ottobre 2018) promuovono le lo#RIVENDICAZIONIivendicazioni, di fatto inascoltati da una classe politica capace solo d#promesseote #promesse elettorali.
La loro lotta è d’avanguardia per tutti, dato che chiede il diritto ad andare in pensione ad un’età adeguata ed evidenzia le criticità di una regionalizzazione dei servizi pubblici che sempre di più scontenta lavoratori e utenti, oltre a minare l’#scioperoza di cittadine e cittadini.
Lo #sciopero in occasione della Foire è l’ultima risposta agli eterni rinvii degli autonomisti.
Ricordiamo che il Consiglio regionale è nel pieno dei suoi poteri anche nei 60 giorni che seguono le dimissioni del Presidente, quindi, anziché cercare di limitare il diritto di sciopero, si sarebbero dovuti convocare i/le capigruppo, per assumere l’impegno ad approvare i provvedimenti giustamente richiesti da lavoratori e sindacati, fissando una data di discussione certa e contenuti condivisi.
La responsabilità di questo disastro è solo delle maggioranze, autonomiste con le alterne stampelle di PD o Lega, che si sono susseguite in questi anni.
Anziché trovare un soluzione, hanno preferito annullare di fatto il diritto di sciopero dei VVFF, con una regola non condivisa preliminarmente, ma decisa, su pressione del governo regionale, alla vigilia dello sciopero regolarmente convocato.
La mortificazione del conflitto fa parte di quel sistema Valle d’Aosta che vorrebbe normalizzare #aduvdac#aostai#continuonslecombate#ADUs#ambiente;#valledaosta #politicavda #uguaglianzap#buonapoliticaa#diritti#continuonslecombat #adu #ambiente #valledaosta #politicavda #uguaglianza #buonapolitica #diritti
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«Non salutavano, non sorridevano; apparivano oppressi, oltre che da pietà, da un confuso ritegno, che sigillava le loro bocche, e avvinceva i loro occhi a uno scenario funereo. Era la stessa vergogna a noi ben nota, quella che ci sommergeva dopo le selezioni, ed ogni volta che ci toccava assistere o sottostare a un oltraggio: la vergogna che i tedeschi non conobbero, quella che il giusto prova davanti alla colpa commessa da altrui, e gli rimorde che esista, che sia stata introdotta irrevocabilmente nel mondo delle cose che esistono, e che la sua volontà buona sia stata nulla o scarsa, e non abbia valso a difesa.»
Così Primo Levi descrive i soldati sovietici, giunti nel campo di sterminio di Auschwitz il 27 gennaio 1945, riflettendo sul senso di colpa che le persone rette provano di fronte a un’ingiustizia, un male assoluto, un crimine contro l’umanità, come i genocidi perpetrati dai nazisti. Sul senso di responsabilità che ogni essere umano degno di questo nome sente nei confronti dei suoi simili.
Emerge evidente il contrasto con tanti politici che celebrano il Giorno della Memoria con parole di circostanza, non condannando esplicitamente i responsabili e la loro ideologia fascista e razzista o facendo equiparazioni con altre trag#shoahtorich#Porrajmos si pot#omocaustoire l’unicità della #Shoah, del #Porrajmos, dell’#Omocausto. E nello stesso tempo mostrano indifferenza e cinismo verso altri disperati che fuggono da fame, guerre e persecuzioni, mettendo a rischio la loro vita.
Il 27 gennaio è un giorno che ha imposto la Memoria degli stermini nazisti alla riflessione collettiva. Appartiene a un calendario civile, nel quale dobbiamo inserire le date dei fatti che l’hanno preceduto: la marcia su Roma, il delitto Matteotti, le leggi fascistissime#memoriagi razziali. E quelle che l’hanno seguito: il 25 aprile 1945, il 2 giugno 1946. La #Memoria è indispensabile, ma non basta, la devono accompagnare la co#giornodellamemoriae#PrimoLevi #fascismo #nazismot#MarciasuRomao#27gennaio
#aduvdao#continuonslecombat
#ADUo#ambientee#valledaostaL#buonapolitica##diritti#MarciasuRoma #27gennaio #aduvda #continuonslecombat #adu #ambiente #valledaosta #buonapolitica #diritti
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A domanda diretta di Serena Bortone, su Rai 1: «l’aborto fa parte di una delle libertà delle donne?», la ministra per la famiglia, la natalità#Roccellari opportunità Eugenia #Roccella ha risposto «PURTROPPO SÌ». affermazione fuori dal tempo, che si unisce alle #falsità sulla legge delle unioni civili, fa il pari con tutti i tentativi subdoli coi quali q#dirittierrante Governo sta ten svuotare e smantell#autodeterminazioneenticandosi della #laicità dello stato e dell’#autodeterminazione delle persone rispetto al proprio corpo.
Sembra di essere tornati agli anni della TV in bi
#aborto&#donne;#dirittidelledonneo#aduvdai#aostao#continuonslecombate#ADU##ambientes#valledaostao#politicavdad#uguaglianzao#buonapoliticao#dirittitinuonslecombat #adu #ambiente #valledaosta #politicavda #uguaglianza #buonapolitica #diritti
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Il 31 gennaio 2019, Pierre-Louis Kendra rispondeva così ai dubbi sull’esistenza dei cambiamenti climatici dell’allora presidente Trump, dalle pagine del New York Times:
«Il clima si riferisce a come l’atmosfera agisce per un lungo periodo di tempo, mentre il meteo descrive ciò che sta accadendo su una scala temporale molto più breve. Il clima può essere pensato, in un certo senso, come la somma di lunghi periodi meteorologici.
Oppure, per usare un’analogia che il signor Trump potrebbe apprezzare, il meteo è simile alla quantità di soldi che hai nel portafogli oggi, mentre il clima è il tuo intero patrimonio. Un miliardario che ha dimenticato a casa per un giorno il portafoglio non è povero e allo stesso modo una persona povera che s’imbatte in qualche centinaio di dollari non diventa improvvisamente ricca. Ciò che conta è ciò che accade nel lungo periodo.»
Il riscaldamento globale non si misura un solo giorno. Il dato importante non è se oggi fa freddo, ma quanto farà caldo domani, dopodomani e nel medio/lungo periodo.
L’Assessore alle partecipate – impianti di sci compresi – e all’istruzione dovrebbe evitare il bullismo climatico e ascoltare di più il grido di allarme degli scienziati e di un’intera generazione rappresentata da Greta, invece di agitare c#aduvdap#aostaa#continuonslecombati#ADU #ambiented#valledaostap#politicavdam#uguaglianzaa#buonapoliticam#dirittie#cliamtechange.#cambiamenticlimatici##invernon#nevem#Caveriu #ambiente #valledaosta #politicavda #uguaglianza #buonapolitica #diritti #cliamtechange #cambiamenticlimatici #inverno #neve #caveri
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Il Presidente #lavevaz doveva consegnare le sue dimissioni in #ConsVdA e non all’Union Valdôtaine. Questa è una crisi causata dai consiglieri regionali dell’UV, che vogliono governare con l’estrema destra sovranista.
Ora è necessario che la crisi venga istituzionalizzata, formalizzando subito le dimissioni di Lavevaz in Consiglio regionale. La Valle d’Aosta ha bisogno di rispos#aduvdan#aostao#continuonslecombato#ADUa#ambientes#valledaostan#politicavdad#uguaglianza##buonapoliticao#dirittia #uguaglianza #buonapolitica #diritti
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La nuova legge regionale in materia di reclutamento di personale non risolve la crisi della agrave; locale.
Serve un intervento più incisivo che fermi la privatizzazione e rilanci il#francese.
Il #francese è solo uno dei problemi, ma anche su questo aspetto si doveva fare di più, andando oltre le gabbie ideologiche degli autonomisti.
Come Valle d’Aosta Aperta avevamo proposto un emendamento migliorativo: per i prossimi 3 anni, vista la situazione d’emergenza, chiedevamo d#indeterminato‘assunzione a tempo #indeterminato di personale sanitario che non avesse superato l’esame di francese. Sarebbero stati inclusi in apposite graduatorie separate che, in caso di esaurimento o mancanza delle graduatorie ordinarie, potevano essere utilizzate per assunzioni a tempo indeterminato, senza corresponsione dell’indennità di bilinguismo.
La scelta di una graduatoria per la sola assunzione a tempo determinato non è infatti sufficiente (oltre essere un attacco al diritto al lavoro), considerato il contesto di concorrenza nella ricerca di risorse umane in Italia e nel resto dell’Europa. Molti preferiranno essere assunti subito a tempo indeterminato in altre Regioni, piuttosto che ottenere un contratto precario e tentare di imparare la lingua francese in soli 3 anni.
Il nostro, lungi dall’essere un attentato all’Autonomia, è la proposta di giungere ad un bilanciamento tra il principio costituzionale della tutela della salute e quello di tutela del bilinguismo. La conoscenza della lingua francese avrebbe garantito comunque una priorità rispetto all’assunzione, secondo una logica più inclusiva della preferenza tra candidati, anziché quella, escludente, che prevede un rapporto di lavoro precario, per chi non supera l’esame di francese.
L’Assessore unionista alla Sanità Barmasse ha dichiarato «Essere assunti a tempo indeterminato senza aver superato il francese andrebbe a minare uno dei nostri fondamenti statutari». Ritrovarsi in pronto soccorso per giorni senza un’assistenza adeguata mina invece il diritto alla salute. «Voir clair, vouloir vivre« diceva Emile Chanoux: è tempo di affrontare il tema dell’effettivo ruolo della lingua francese in Valle d’Aosta, come strumento di comunicazione e non feticcio identitario, per perpetuare una classe politica incapace.
Contro il nostro emendamento ha votato solo il gruppo di Rollandin e questa sua nuova veste di ortodosso difensore del francese descrive al meglio il declino della lingua di Molière nella nostra Vallée. Gli altri gruppi si sono astenuti. C’è quindi spazio per un confronto quanto mai urgente e necessario.
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Vieni a trovarci domani, al nostro banchetto, dalle 9 alle 13, in via Vevey ad Aosta, all’ingresso del mercato. Ti aspettiamo!
Presenteremo le liste di Ambiente Diritti Uguaglianza VdA per le Elezioni regionali e amministrative del prossimo 20 e 21 settembre 2020 martedì 4 agosto alle
Vi aspettiamo venerdì 31 luglio in Place des Franchises con il nostro banchetto informativo, dalle ore 10 alle 12 e dalle 16 alle 18.
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