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Che il ministro #Valditara e il governo Meloni tutto soffrissero di una grave forma allergica alla storia, all’#antifascismo e ai valori della #Costituzione repubblicana lo avevamo capito da tempo.
Ma adesso stanno esagerando anche per i loro standard.

Le attività dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – ANPI nelle scuole (concorsi, lezioni, incontri su Resistenza e Costituzione) sono un patrimonio etico, civile e formativo per studenti e studentesse e per il lavoro dei docenti. E per di più senza oneri per il ministero.

Pertanto Sinistra Italiana presenterà un’interrogazione parlamentare al ministro, per avere lumi a proposito del mancato rinnovo, da parte del Ministero, dell’accordo con l’Associazione per svolgere lezioni nelle scuole.
Intanto tutti noi ringraziamo l’ANPI per il lavoro, grande e prezioso, che ha fatto e farà con le scuole italiane. E ci domandiamo, a fronte anche dei problemi che sta incontrando la rete degli Istituti storici della Resistenza di tutta l’Italia, quale messaggio voglia trasmettere il ministro agli studenti sulla storia del ‘900, in particolare della Resistenza. 

Fa così paura ricordare che sono stati i partigiani a restituire dignità e libertà all’Italia dopo il ventennio del totalitarismo fascista e due guerre mondiali?

#aduvda #aosta #continuonslecombat #adu #ambiente #valledaosta #politicavda #uguaglianza #buonapolitica #diritti

Che il ministro #Valditara e il governo Meloni tutto soffrissero di una grave forma allergica alla storia, all&#antifascismoscismo e ai valori #Costituzioneuzione repubblicana lo avevamo capito da tempo.
Ma adesso stanno esagerando anche per i loro standard.

Le attività dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – ANPI nelle scuole (concorsi, lezioni, incontri su Resistenza e Costituzione) sono un patrimonio etico, civile e formativo per studenti e studentesse e per il lavoro dei docenti. E per di più senza oneri per il ministero.

Pertanto Sinistra Italiana presenterà un’interrogazione parlamentare al ministro, per avere lumi a proposito del mancato rinnovo, da parte del Ministero, dell’accordo con l’Associazione per svolgere lezioni nelle scuole.
Intanto tutti noi ringraziamo l’ANPI per il lavoro, grande e prezioso, che ha fatto e farà con le scuole italiane. E ci domandiamo, a fronte anche dei problemi che sta incontrando la rete degli Istituti storici della Resistenza di tutta l’Italia, quale messaggio voglia trasmettere il ministro agli studenti sulla storia del ‘900, in particolare della Resistenza.

Fa così paura ricordare che sono stati i partigiani a restituire dig#aduvdaa#aostal#continuonslecombats#ADUI#ambienteo#valledaostao#politicavdaa#uguaglianzat#buonapolitica #diritti?

#aduvda #aosta #continuonslecombat #adu #ambiente #valledaosta #politicavda #uguaglianza #buonapolitica #diritti
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27 Set 2023, 10:32
A Pontida un bizzarro militante leghista brianzolo, mitologico quasi quanto Alberto da Giussano, si è presentato con un foglio sulle spalle con la scritta: Blocco navale subito! Cedere Lampedusa allAfrica. 
Cosa ha fatto lItalia con la Dalmazia e lIstria?, ha provato pure a spiegare, sottolineando che la sua non era una provocazione, ma una vera richiesta per risolvere il problema degli esponenziali flussi migratori. 
Tralasciando i commenti sulle menti leghiste possedute dagli alieni, non c’è da stupirsi più di tanto: nemmeno il giuramento di Pontida sembra essere storicamente fondato, non compare sui documenti dellepoca, la sua prima menzione è di circa tre secoli e mezzo dopo la data tradizionale del 7 aprile 1167; la farlocchitudine è di casa da quelle parti.    
L’eco di questo siparietto è rimbalzata immediatamente a Lampedusa, dove gli isolani, già provati dalla drammatica realtà, si sono arrabbiati parecchio. Ma ecco che arriva il vice sindaco delle isole Pelagie, Attilio Lucia, leghista, con la panacea di tutti i mali: invochiamo il Capitano! 
E afferma: Dopo tutto quello che abbiamo e stiamo ancora passando, portando a Lampedusa anche il premier Giorgia Meloni e il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, affinché si trovasse veramente una soluzione per bypassare Lampedusa, questuscita, da parte di un militante del mio stesso partito, è veramente irrispettosa. Chiedo al ministro Salvini di intervenire. E anche subito. E lo faccia in difesa dellisola e di questa popolazione che da 30 anni continua, con il suo grande cuore, a dare. 
Ah ecco, lo stupore: come se il DNA della Lega fosse da sempre impregnato di solidarietà fra i popoli…?

A Pontida un bizzarro militante leghista brianzolo, mitologico quasi quanto Alberto da Giussano, si è presentato con un foglio sulle spalle con la scritta: "Blocco navale subito! Cedere Lampedusa all’Africa".
"Cosa ha fatto l’Italia con la Dalmazia e l’Istria?", ha provato pure a spiegare, sottolineando che la sua non era una provocazione, ma una vera richiesta per risolvere il problema degli esponenziali flussi migratori.
Tralasciando i commenti sulle menti leghiste possedute dagli alieni, non c’è da stupirsi più di tanto: nemmeno il giuramento di Pontida sembra essere storicamente fondato, non compare sui documenti dell’epoca, la sua prima menzione è di circa tre secoli e mezzo dopo la data tradizionale del 7 aprile 1167; la farlocchitudine è di casa da quelle parti.
L’eco di questo siparietto è rimbalzata immediatamente a Lampedusa, dove gli isolani, già provati dalla drammatica realtà, si sono arrabbiati parecchio. Ma ecco che arriva il vice sindaco delle isole Pelagie, Attilio Lucia, leghista, con la panacea di tutti i mali: invochiamo il Capitano!
E afferma: "Dopo tutto quello che abbiamo e stiamo ancora passando, portando a Lampedusa anche il premier Giorgia Meloni e il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, affinché si trovasse veramente una soluzione per bypassare Lampedusa, quest’uscita, da parte di un militante del mio stesso partito, è veramente irrispettosa. Chiedo al ministro Salvini di intervenire. E anche subito. E lo faccia in difesa dell’isola e di questa popolazione che da 30 anni continua, con il suo grande cuore, a dare".
Ah ecco, lo stupore: come se il DNA della Lega fosse da sempre impregnato di solidarietà fra i popoli…?
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22 Set 2023, 9:47
Condividiamo le parole di Elisabetta Piccolotti, deputata di Sinistra Italiana – AVS: «stipendi bassi, zero opportunità di carriera, apparati tecnologici dell’anteguerra e zero flessibilità». Aggiungiamo: blocco del turn over e troppi uffici in situazione di carenza di organico.
Fare il dipendente pubblico sta diventando sempre di più una missione (impossibile) anziché un lavoro, con ovvie conseguenze anche sulla qualità dei servizi erogati.

In Valle dAosta, soprattutto nella sanità, nei comuni e nelle comunità montane, il lavoratore pubblico è sotto stress, a fronte di salari inadeguati, anche a causa di vergognosi ritardi nei rinnovi dei contratti di lavoro. 
Anziché alzare i salari, alcuni al limite di quello che sarebbe il salario minimo, il governo fa uninutile campagna pubblicitaria, con Orietta Berti, per convincere che è cool lavorare nel pubblico. 

Le destre liberiste, di fronte a un calo dellofferta di lavoratori interessati al servizio pubblico, anziché aumentare il prezzo, aumentano la propaganda. 

Sarebbe stato più efficace se lOrietta nazionale avesse cantato Io ti darò di più e invece, con il ministro forzista Zangrillo (già commissario di FI per la Valle dAosta), stiamo ancora a Finché la barca va....

Condividiamo le parole di Elisabetta Piccolotti, deputata di Sinistra Italiana – AVS: «stipendi bassi, zero opportunità di carriera, apparati tecnologici dell’anteguerra e zero flessibilità». Aggiungiamo: blocco del turn over e troppi uffici in situazione di carenza di organico.
Fare il dipendente pubblico sta diventando sempre di più una missione (impossibile) anziché un lavoro, con ovvie conseguenze anche sulla qualità dei servizi erogati.

In Valle d’Aosta, soprattutto nella sanità, nei comuni e nelle comunità montane, il lavoratore pubblico è sotto stress, a fronte di salari inadeguati, anche a causa di vergognosi ritardi nei rinnovi dei contratti di lavoro.
Anziché alzare i salari, alcuni al limite di quello che sarebbe il salario minimo, il governo fa un’inutile campagna pubblicitaria, con Orietta Berti, per convincere che è cool lavorare nel pubblico.

Le destre liberiste, di fronte a un calo dell’offerta di lavoratori interessati al servizio pubblico, anziché aumentare il prezzo, aumentano la propaganda.

Sarebbe stato più efficace se l’Orietta nazionale avesse cantato "Io ti darò di più" e invece, con il ministro forzista Zangrillo (già commissario di FI per la Valle d’Aosta), stiamo ancora a "Finché la barca va…."
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16 Set 2023, 14:55
8 settembre 1943: l’armistizio con gli Alleati, firmato il 3 settembre a Cassibile per sancire la resa incondizionata dell’Italia, viene reso noto. La scelta del re, del capo del governo Badoglio, dei vertici politici e militari di abbandonare Roma, per rifugiarsi nella Puglia ormai liberata, segna l’ultima di una lunga serie di azioni vili e opportunistiche di una monarchia, da tempo compromessa col fascismo e con le sue decisioni più efferate. E rappresenta il punto di non ritorno tra la famiglia Savoia e il popolo italiano, che il 2 giugno ‘46 sceglierà definitivamente di chiudere il capitolo monarchico e di votare per la Repubblica.

L’Italia precipita in una drammatica crisi, nella guerra civile, nell’occupazione nazi-fascista, nella Shoah, ma il popolo italiano, almeno nelle sue componenti migliori, inizia la Resistenza, prendendo in mano il suo destino e collaborando attivamente alla conclusione della guerra e alla sconfitta di una dittatura totalitaria.

Questo vogliamo ricordare oggi, mentre il governo più a destra della storia repubblicana tenta di riscrivere grossolanamente la storia, di svuotare dall’interno il significato delle istituzioni democratiche, in modo più subdolo, ma non meno efficace di quella dittatura che l’8 settembre ‘43 ha visto l’inizio della sua fine.

8 settembre 1943: l’armistizio con gli Alleati, firmato il 3 settembre a Cassibile per sancire la resa incondizionata dell’Italia, viene reso noto. La scelta del re, del capo del governo Badoglio, dei vertici politici e militari di abbandonare Roma, per rifugiarsi nella Puglia ormai liberata, segna l’ultima di una lunga serie di azioni vili e opportunistiche di una monarchia, da tempo compromessa col fascismo e con le sue decisioni più efferate. E rappresenta il punto di non ritorno tra la famiglia Savoia e il popolo italiano, che il 2 giugno ‘46 sceglierà definitivamente di chiudere il capitolo monarchico e di votare per la Repubblica.

L’Italia precipita in una drammatica crisi, nella guerra civile, nell’occupazione nazi-fascista, nella Shoah, ma il popolo italiano, almeno nelle sue componenti migliori, inizia la Resistenza, prendendo in mano il suo destino e collaborando attivamente alla conclusione della guerra e alla sconfitta di una dittatura totalitaria.

Questo vogliamo ricordare oggi, mentre il governo più a destra della storia repubblicana tenta di riscrivere grossolanamente la storia, di svuotare dall’interno il significato delle istituzioni democratiche, in modo più subdolo, ma non meno efficace di quella dittatura che l’8 settembre ‘43 ha visto l’inizio della sua fine.
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08 Set 2023, 10:57
Non si contano più, negli anni, i casi di aggressione sessuale efferata e crudele messa in atto da un gruppo di uomini ai danni di una donna, oggi tutto è orribilmente contornato da immagini, chat, video, foto delle facce “banali” dei carnefici e, a volte, delle vittime. La reazione della classe politica  ricalca un copione polveroso: va dalla ricerca del capro espiatorio, che sia la diffusione del porno o la mancata educazione da parte delle famiglie - delle madri, soprattutto - all’invocazione e alla promessa di leggi più punitive, di sistemi di controllo più polizieschi, di maggior “sicurezza”, fino alla mitologica “castrazione chimica” del solito genio. La reazione di certa stampa oscilla fra l’attenzione voyueristica, la narrazione più o meno colpevolizzante e la ricerca di testimoni sempre più improbabili che pontificano sulla “cultura” che genera e legittima la violenza: cantanti, pornostar, opinionisti dell’università della strada, eccetera. Anche dalle modalità attraverso cui  la violenza di genere in senso lato viene trattata, in termini di immaginario, opinione pubblica e narrazione collettiva si può capire qualcosa di quanto siano profonde le radici che legano il nostro contesto culturale  a misoginia, sessuofobia, discriminazione e violenza su chi viene quotidianamente rappresentato come oggetto a disposizione del potere maschile e raramente come soggetto di libertà e di diritti, che si tratti di donne (comprese quelle trans*), di bambine e bambini e financo di animali. Rovesciare il paradigma è, quindi, l’unica strada da percorrere, per scardinare i pilastri fondativi del #patriarcato e invece le interpretazioni divulgate da mattino a sera non sono altro che il rafforzamento più o meno esplicito di quella stessa cultura che uccide e violenta. Lo slogan più forte,  che in questi anni il gruppo femminista “Non Una di Meno” urla nelle piazze e nelle strade è: «Non sono mostri, non sono malati, sono il frutto sano del patriarcato». Solo da questa consapevolezza si può partire per cercare di cambiare questo mondo.

#continuonslecombat #adu #diritti #uguaglianza #buonapolitica #aduvda #stupri #violenza #sicurezza

Non si contano più, negli anni, i casi di aggressione sessuale efferata e crudele messa in atto da un gruppo di uomini ai danni di una donna, oggi tutto è orribilmente contornato da immagini, chat, video, foto delle facce “banali” dei carnefici e, a volte, delle vittime. La reazione della classe politica ricalca un copione polveroso: va dalla ricerca del capro espiatorio, che sia la diffusione del porno o la mancata educazione da parte delle famiglie – delle madri, soprattutto – all’invocazione e alla promessa di leggi più punitive, di sistemi di controllo più polizieschi, di maggior “sicurezza”, fino alla mitologica “castrazione chimica” del solito genio. La reazione di certa stampa oscilla fra l’attenzione voyueristica, la narrazione più o meno colpevolizzante e la ricerca di testimoni sempre più improbabili che pontificano sulla “cultura” che genera e legittima la violenza: cantanti, pornostar, opinionisti dell’università della strada, eccetera. Anche dalle modalità attraverso cui la violenza di genere in senso lato viene trattata, in termini di immaginario, opinione pubblica e narrazione collettiva si può capire qualcosa di quanto siano profonde le radici che legano il nostro contesto culturale a misoginia, sessuofobia, discriminazione e violenza su chi viene quotidianamente rappresentato come oggetto a disposizione del potere maschile e raramente come soggetto di libertà e di diritti, che si tratti di donne (comprese quelle trans*), di bambine e#patriarcatoinanco di animali. Rovesciare il paradigma è, quindi, l’unica strada da percorrere, per scardinare i pilastri fondativi del #patriarcato e invece le interpretazioni divulgate da mattino a sera non sono altro che il rafforzamento più o meno esplicito di quella stessa cultura che uccide e violenta. Lo slogan più forte, che in questi anni il gruppo femminista “Non Una di Meno” urla nelle piazze #continuonslecombata#ADU #dirittio#uguaglianzai#buonapoliticaa#aduvdao#stuprit#violenzae#sicurezzaato». Solo da questa consapevolezza si può partire per cercare di cambiare questo mondo.

#continuonslecombat #adu #diritti #uguaglianza #buonapolitica #aduvda #stupri #violenza #sicurezza
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31 Ago 2023, 9:38
Domenica 27 agosto Adu Vda ha accolto l’invito rivolto alla politica locale dai Radicali italiani nell’ambito della campagna “Devi vedere” che ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni, dai più ignorate, nelle carceri italiane. 

La visita, alla presenza della Direttrice che deve dividersi tra più sedi e della vicecomandante della polizia penitenziaria, ha riguardato sia il reparto dei detenuti per crimini comuni che quello dei collaboratori di giustizia. 

La problematica maggiore è senz’altro la cronica mancanza di personale, sia a livello di guardie che di amministrativi, di medici, psichiatri e psicologi e soprattutto di educatori (l’unico ancora presente andrà in pensione a breve). Tali carenze rendono molto difficile assolvere alla finalità educativa del carcere secondo la Costituzione, a fronte di diffusi problemi anche psichiatrici nella decisamente giovane popolazione carceraria. 

Il maggior problema di tutti i detenuti è certamente come riempire le giornate e la casa circondariale di Brissogne offre, grazie in particolare ad alcune cooperative sociali e ai volontari coordinati da Maurizio Bergamini, una serie di attività. 
Molto importanti sono la lavanderia gestita dalla cooperativa sociale Mont Falère e la panetteria gestita da Enaip; tali lavori prevedono una paga per i detenuti. Vi sono poi laboratori di produzione del miele, orticoltura e per la coltivazione dello zafferano. Sono attivi dei percorsi di scolarizzazione a diversi livelli, corsi di musica, scrittura, teatro, scultura su legno, a seconda delle competenze dei professionisti che intervengono e della disponibilità dei detenuti.

In maggioranza essi sono stranieri provenienti da diversi Paesi, spesso con problemi linguistici e di disorientamento culturale che vengono affrontati con mediatori.
Risultano decisamente importanti tutte le iniziative, in particolare gli incontri con le scuole, volte a combattere l’isolamento del carcere di Brissogne rispetto al territorio.

Domenica 27 agosto Adu Vda ha accolto l’invito rivolto alla politica locale dai Radicali italiani nell’ambito della campagna “Devi vedere” che ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni, dai più ignorate, nelle carceri italiane.

La visita, alla presenza della Direttrice che deve dividersi tra più sedi e della vicecomandante della polizia penitenziaria, ha riguardato sia il reparto dei detenuti per crimini comuni che quello dei collaboratori di giustizia.

La problematica maggiore è senz’altro la cronica mancanza di personale, sia a livello di guardie che di amministrativi, di medici, psichiatri e psicologi e soprattutto di educatori (l’unico ancora presente andrà in pensione a breve). Tali carenze rendono molto difficile assolvere alla finalità educativa del carcere secondo la Costituzione, a fronte di diffusi problemi anche psichiatrici nella decisamente giovane popolazione carceraria.

Il maggior problema di tutti i detenuti è certamente come riempire le giornate e la casa circondariale di Brissogne offre, grazie in particolare ad alcune cooperative sociali e ai volontari coordinati da Maurizio Bergamini, una serie di attività.
Molto importanti sono la lavanderia gestita dalla cooperativa sociale Mont Falère e la panetteria gestita da Enaip; tali lavori prevedono una paga per i detenuti. Vi sono poi laboratori di produzione del miele, orticoltura e per la coltivazione dello zafferano. Sono attivi dei percorsi di scolarizzazione a diversi livelli, corsi di musica, scrittura, teatro, scultura su legno, a seconda delle competenze dei professionisti che intervengono e della disponibilità dei detenuti.

In maggioranza essi sono stranieri provenienti da diversi Paesi, spesso con problemi linguistici e di disorientamento culturale che vengono affrontati con mediatori.
Risultano decisamente importanti tutte le iniziative, in particolare gli incontri con le scuole, volte a combattere l’isolamento del carcere di Brissogne rispetto al territorio.
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28 Ago 2023, 10:35
Abbiamo già firmato in 300.000 in una settimana: unisciti a noi! 

Immagina un Paese in cui ogni persona che lavora riceve un salario equo. 
Ti sembra impossibile? Non lo è! 
Firma la petizione nazionale per il salario minimo di 9€ lora e unisciti a noi nel promuovere una retribuzione base per chi contribuisce al tessuto economico della nostra nazione.

La nostra proposta, nella coalizione di @vdaaperta , durante le ultime elezioni politiche era di 10€ netti lora. Porre una base di 9€ lora è solo linizio di un percorso per migliorare la qualità della vita delle persone e della società.
La petizione, proposta da tutta lopposizione unita, compresa Sinistra Italiana, è rivolta alla Camera dei deputati.

Non possiamo più accettare sfruttamento e salari indegni.
In Italia più di 3 milioni di persone pur lavorando sono povere.

Chiediamo il salario minimo subito!
Firma la petizione e diffondila tra le persone che conosci, per un futuro più equo per tutti!

Firma la petizione: salariominimosubito.it

Abbiamo già firmato in 300.000 in una settimana: unisciti a noi!

Immagina un Paese in cui ogni persona che lavora riceve un salario equo.
Ti sembra impossibile? Non lo è!
Firma la petizione nazionale per il salario minimo di 9€ l’ora e unisciti a noi nel promuovere una retribuzione base per chi contribuisce al tessuto economico della nostra nazione.

La nostra proposta, nella coalizione di @vdaaperta , durante le ultime elezioni politiche era di 10€ netti l’ora. Porre una base di 9€ l’ora è solo l’inizio di un percorso per migliorare la qualità della vita delle persone e della società.
La petizione, proposta da tutta l’opposizione unita, compresa Sinistra Italiana, è rivolta alla Camera dei deputati.

Non possiamo più accettare sfruttamento e salari indegni.
In Italia più di 3 milioni di persone pur lavorando sono povere.

Chiediamo il salario minimo subito!
Firma la petizione e diffondila tra le persone che conosci, per un futuro più equo per tutti!

Firma la petizione: salariominimosubito.it
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23 Ago 2023, 10:38
Mentre le segreterie scolastiche e gli uffici della Sovraintendenza agli Studi sono in continuo affanno per la mancanza di personale e vengono conferiti nuovi incarichi di reggenza per lanno scolastico 2023/2024 a nove dirigenti scolastici, i docenti valdostani, ad oggi, restano in attesa di avere notizie sulle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie per il prossimo anno scolastico.
Ancora una volta questa maggioranza regionale e l’assessore Jean-Pierre Guichardaz sono in ritardo creando non pochi problemi ai docenti che, non avendo contezza del proprio futuro lavorativo e della sede in cui dovranno prestare servizio, si trovano ad affrontare difficoltà di tipo educativo ed organizzativo.
La scuola inizia il 1° settembre e non conoscere il proprio destino a meno di quindici giorni da questa data vuol dire non potersi organizzare logisticamente, non potersi preparare con adeguata attenzione, non permettere ai dirigenti scolastici di formare i vari consigli di classe, creare difficoltà nellassegnazione degli alunni in difficoltà…
La politica affronti immediatamente questi annosi problemi, evitando di continuare ad addossare le colpe a politiche nazionali o caricando ulteriormente il personale già allo stremo e non valorizzato.

Mentre le segreterie scolastiche e gli uffici della Sovraintendenza agli Studi sono in continuo affanno per la mancanza di personale e vengono conferiti nuovi incarichi di reggenza per l’anno scolastico 2023/2024 a nove dirigenti scolastici, i docenti valdostani, ad oggi, restano in attesa di avere notizie sulle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie per il prossimo anno scolastico.
Ancora una volta questa maggioranza regionale e l’assessore Jean-Pierre Guichardaz sono in ritardo creando non pochi problemi ai docenti che, non avendo contezza del proprio futuro lavorativo e della sede in cui dovranno prestare servizio, si trovano ad affrontare difficoltà di tipo educativo ed organizzativo.
La scuola inizia il 1° settembre e non conoscere il proprio destino a meno di quindici giorni da questa data vuol dire non potersi organizzare logisticamente, non potersi preparare con adeguata attenzione, non permettere ai dirigenti scolastici di formare i vari consigli di classe, creare difficoltà nell’assegnazione degli alunni in difficoltà…
La politica affronti immediatamente questi annosi problemi, evitando di continuare ad addossare le colpe a politiche nazionali o caricando ulteriormente il personale già allo stremo e non valorizzato.
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19 Ago 2023, 15:43
Questa terza edizione di “Una salita per il Vallone” è stata ancora più coinvolgente. Ognuno con il suo passo è partito e arrivato in tempi diversi, ma con la stessa voglia di esserci per esprimere il proprio impegno a lottare per la salvaguardia di quel luogo meraviglioso.

Una salita aperta a tutti e a tutte le realtà che si vedono e si sentono impegnate in questa causa ambientale. 

La Politica è parte integrante del processo e i partiti, i movimenti e le associazioni che rappresentano Valle d’Aosta Aperta hanno quindi voluto essere parte attiva per dimostrare l’attenzione a questo tema che in qualche modo li ha già visti coinvolti e partecipi. Daria Pulz (ADU-SI) non ha votato il DEFR che dava avvia allo studio per realizzare l’opera, Elisa Tripodi e Tiziana Beghin (M5S) hanno presentato iniziative a Roma e Bruxelles, Mariangela Danzì (M5S) sta seguendo ora il dossier nella Commissione ambiente europea e Erika Guichardaz (ADGA) ha sostenuto la petizione portata dal CAI in consiglio regionale.

Nuove importanti iniziative sono in fase di definizione. LUNGA VITA AL VALLONE!

#valledaostaaperta #aduvda #areadem #vdaaperta #adu #ambiente #valledaosta #politicavda #uguaglianza #M5s #buonapolitica #cimebianche

Questa terza edizione di “Una salita per il Vallone” è stata ancora più coinvolgente. Ognuno con il suo passo è partito e arrivato in tempi diversi, ma con la stessa voglia di esserci per esprimere il proprio impegno a lottare per la salvaguardia di quel luogo meraviglioso.

Una salita aperta a tutti e a tutte le realtà che si vedono e si sentono impegnate in questa causa ambientale.

La Politica è parte integrante del processo e i partiti, i movimenti e le associazioni che rappresentano Valle d’Aosta Aperta hanno quindi voluto essere parte attiva per dimostrare l’attenzione a questo tema che in qualche modo li ha già visti coinvolti e partecipi. Daria Pulz (ADU-SI) non ha votato il DEFR che dava avvia allo studio per realizzare l’opera, Elisa Tripodi e Tiziana Beghin (M5S) hanno presentato iniziative a Roma e Bruxelles, Mariangela Danzì (M5S) sta seguendo ora il dossier nella Commissione ambiente europea e Erika Guichardaz (ADGA) ha sostenuto la petizione portata dal CAI in consiglio regionale.

Nu#valledaostaapertaz#aduvdas#areadema#vdaapertan#ADUn#ambienteV#valledaostaN#politicavdao#uguaglianzad#M5S #buonapoliticap#CimeBianchembiente #valledaosta #politicavda #uguaglianza #M5s #buonapolitica #cimebianche
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10 Ago 2023, 13:24
Una delegazione di Adu ha incontrato il deputato della Repubblica Marco Grimaldi - Alleanza Verdi Sinistra nella sede torinese di Sinistra Italiana. Ci siamo confrontati sullattualità - reddito di cittadinanza e salario minimo - e abbiamo ragionato sulle prossime scadenze politiche, come le prossime elezioni europee. 

Lavorare assieme, per affrontare la crisi sociale e climatica, è  la via giusta. 

#aduvda #sinistraitaliana #alleanzaverdisinistra #avs

Una delegazione di Adu ha incontrato il deputato della Repubblica Marco Grimaldi – Alleanza Verdi Sinistra nella sede torinese di Sinistra Italiana. Ci siamo confrontati sull’attualità – reddito di cittadinanza e salario minimo – e abbiamo ragionato sulle prossime scadenze politiche, come le prossime elezioni europee.

Lavorare assieme, per affrontare la crisi sociale e climatica, è la #aduvdas#SinistraItalianan#AlleanzaVerdiSinistraa#AVSisinistra #avs
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04 Ago 2023, 10:00
Il potere d’acquisto è in calo e attanagliato dalla spirale inflazionistica, il lavoro sempre più povero non consente di arrivare a fine mese nemmeno a chi un lavoro ce l’ha, mentre dall’altra parte le aziende che hanno realizzato enormi extraprofitti se li tengono. E il governo di ultradestra che fa? Continua nella sua guerra ai #poveri: un #SMS comunica a 169.000 persone l’interruzione immediata dell’erogazione del reddito di cittadinanza. In Valle d’Aosta questo sms l’hanno ricevuto, al momento, 71 persone: se lo mettiamo in rapporto al numero degli abitanti, scopriamo che si tratta di una percentuale più alta della media nazionale.
Come se non bastasse, un ulteriore errore mette a rischio, in gran parte per le stesse persone, l’assegno unico per i figli a carico.

In Italia ci sono 4 milioni di persone che, pur essendo occupate, non riescono a vivere con i proventi del loro lavoro.
Questo governo ha dichiarato guerra ai poveri, e anche a chi attualmente povero non è, ma gli basta un imprevisto per precipitare nella povertà. 
E lo fa con una forma arrogante e sprezzante, una comunicazione tramite sms, dall’oggi al domani, ricordando a chi lo rimprovera che la revoca del reddito di cittadinanza è nota da 11 mesi. Ma ci sono stati 11 mesi anche per prendere le misure alternative, che non si vedono, per evitare la catastrofe economica a migliaia di famiglie. Una bomba sociale che rischia di esplodere a breve.
Altro che destra sociale! Il governo è reazionario sui diritti civili, negazionista climatico e ultraliberista in economia. 

#continuonslecombat #adu #diritti #uguaglianza #buonapolitica #aduvda

Il potere d’acquisto è in calo e attanagliato dalla spirale inflazionistica, il lavoro sempre più povero non consente di arrivare a fine mese nemmeno a chi un lavoro ce l’ha, mentre dall’altra parte le aziende che hanno realizzato enormi extraprofitti se li tengono. E il governo di ultradestra che f#poveriinua #SMSa sua guerra ai #poveri: un #SMS comunica a 169.000 persone l’interruzione immediata dell’erogazione del reddito di cittadinanza. In Valle d’Aosta questo sms l’hanno ricevuto, al momento, 71 persone: se lo mettiamo in rapporto al numero degli abitanti, scopriamo che si tratta di una percentuale più alta della media nazionale.
Come se non bastasse, un ulteriore errore mette a rischio, in gran parte per le stesse persone, l’assegno unico per i figli a carico.

In Italia ci sono 4 milioni di persone che, pur essendo occupate, non riescono a vivere con i proventi del loro lavoro.
Questo governo ha dichiarato guerra ai poveri, e anche a chi attualmente povero non è, ma gli basta un imprevisto per precipitare nella povertà.
E lo fa con una forma arrogante e sprezzante, una comunicazione tramite sms, dall’oggi al domani, ricordando a chi lo rimprovera che la revoca del reddito di cittadinanza è nota da 11 mesi. Ma ci sono stati 11 mesi anche per prendere le misure alternative, che non si vedono, per evitare la catastrofe economica a migliaia di famiglie. Una bomba sociale che rischia di esplodere a breve.
Altro che destra sociale! Il g#continuonslecombatz#ADUr#dirittii#uguaglianza,#buonapoliticac#aduvdao e ultraliberista in economia.

#continuonslecombat #adu #diritti #uguaglianza #buonapolitica #aduvda
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02 Ago 2023, 10:24
Mentre l’Italia è devastata da fiamme e fenomeni metereologici estremi, alla Camera, ieri, è stato votato un abominio giuridico, oltre che etico: il ddl Varchi, che vuole rendere la #GPA (ovvero, la gravidanza per altri) “#reatouniversale”. Il voto passerà ora al Senato (che ieri ha dato una notevole lezione di etica e morale salvando la ministra Santanchè), ma l’esito pare scontato. Il disegno di legge vuole perseguire le persone che ricorreranno alla GPA anche all’estero, anche in quei paesi – molti e civili – dove è legale e normata. Quindi, non si tratta di renderla illegale in Italia, dove lo è già dal 2004, ma si tratta di valutare come reato ciò che altrove non lo è. 

Insomma, una follia che non ha nessuna logica giuridica. Che conseguenze avrà? Che le coppie etero (il 90% di chi accede alla GPA), o con risorse economiche sufficienti, potranno aggirare questo divieto, perché nessuno chiederà loro, di ritorno in Italia con un figlio nato all’estero, come tale figlio sia stato concepito e partorito. Chi invece non ha risorse economiche capienti e non ha la possibilità di ricorrere all’adozione (le coppie gay, i single) si ritroverà a essere criminalizzato, con pene previste da tre mesi a due anni e multe da 600.000€ a un milione. 

Questo governo santifica la famiglia, ma solo quando è bianca, ricca, eterosessuale. Tutte le altre, che pur esistono e continueranno a esistere, al di là dei proclami ideologici di una destra – che nulla ha di liberale ma tutto di illiberale – sono clandestine, invisibilizzate, contrastate senza nessuna considerazione del benessere supremo dei minori. 

In Italia non sono considerati reati universali neanche la tortura, la riduzione in schiavitù, la prostituzione minorile all’estero. Anzi, il reato di tortura, per questa destra, impedirebbe alle forze dell’ordine di svolgere il loro ruolo di assicurare l’ordine e la sicurezza. Genitori come terroristi, insomma, e figli come strumenti attraverso cui scaricare un’ideologia omofoba e violenta. 

Aggiungiamo orrore a orrore, e le opposizioni, ieri, hanno dato uno spettacolo indegno. Quo usque tandem?

#continuonslecombat #adu #diritti #uguaglianza #buonapolitica #aduvda

Mentre l’Italia è devastata da fiamme e fenomeni metereologici estremi, alla Camera, ieri, è stato votato un abominio giuridico, oltre che etico: il ddl Varchi, c#GPAuole rendere la #GPA (ovvero, la gra#reatouniversalei) “#reatouniversale”. Il voto passerà ora al Senato (che ieri ha dato una notevole lezione di etica e morale salvando la ministra Santanchè), ma l’esito pare scontato. Il disegno di legge vuole perseguire le persone che ricorreranno alla GPA anche all’estero, anche in quei paesi – molti e civili – dove è legale e normata. Quindi, non si tratta di renderla illegale in Italia, dove lo è già dal 2004, ma si tratta di valutare come reato ciò che altrove non lo è.

Insomma, una follia che non ha nessuna logica giuridica. Che conseguenze avrà? Che le coppie etero (il 90% di chi accede alla GPA), o con risorse economiche sufficienti, potranno aggirare questo divieto, perché nessuno chiederà loro, di ritorno in Italia con un figlio nato all’estero, come tale figlio sia stato concepito e partorito. Chi invece non ha risorse economiche capienti e non ha la possibilità di ricorrere all’adozione (le coppie gay, i single) si ritroverà a essere criminalizzato, con pene previste da tre mesi a due anni e multe da 600.000€ a un milione.

Questo governo santifica la famiglia, ma solo quando è bianca, ricca, eterosessuale. Tutte le altre, che pur esistono e continueranno a esistere, al di là dei proclami ideologici di una destra – che nulla ha di liberale ma tutto di illiberale – sono clandestine, invisibilizzate, contrastate senza nessuna considerazione del benessere supremo dei minori.

In Italia non sono considerati reati universali neanche la tortura, la riduzione in schiavitù, la prostituzione minorile all’estero. Anzi, il reato di tortura, per questa destra, impedirebbe alle forze dell’ordine di svolgere il loro ruolo di assicurare l’ordine e la sicurezza. Genitori come ter#continuonslecombat #ADUi#dirittir#uguaglianzav#buonapoliticac#aduvdarsquo;ideologia omofoba e violenta.

Aggiungiamo orrore a orrore, e le opposizioni, ieri, hanno dato uno spettacolo indegno. Quo usque tandem?

#continuonslecombat #adu #diritti #uguaglianza #buonapolitica #aduvda
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27 Lug 2023, 14:30
25 luglio 1943: ottant’anni fa il re Vittorio Emanuele III fece arrestare Mussolini, dopo che il Gran consiglio del fascismo aveva votato la sua deposizione, nel tentativo di salvare una  monarchia compromessa  e di porre fine a una guerra ormai perduta. Conosciamo le conseguenze: la liberazione del dittatore da parte dei tedeschi, la nascita della collaborazionista Repubblica Sociale Italiana, con le sue infami violenze – rastrellamenti, arresti, stragi, incendi di villaggi - contro i cittadini inermi, le deportazioni degli ebrei, degli oppositori e dei militari che rifiutavano la collaborazione, la guerra civile; ma anche la Resistenza, la rinascita di libertà e democrazia, valori che sono alla base della Repubblica italiana e della sua Costituzione, l’affermazione dell’orgoglio di un popolo che ha voluto prendere in mano il proprio destino e liberarsi da una dittatura totalitaria.

È stata una vittoria definitiva e schiacciante sui rigurgiti neofascisti, mai del tutto sopiti, e sulle tante e multiformi declinazioni del fascismo che sono proliferate nel XX secolo, e oltre? 
Uno sguardo sulla contemporaneità - caratterizzata da populismi, nazionalismi, razzismi proclamati o striscianti, legislazioni volte a limitare i diritti delle classi più deboli e delle minoranze e alterità, modelli culturali che esaltano l’individualismo, l’arroganza, l’arrivismo - non ci rende ottimisti.

Se poi ci soffermiamo sul nostro paese, constatiamo che il governo più a destra della storia repubblicana è talvolta balbettante sulla storia del fascismo e dell’antifascismo, ma sempre molto chiaro sul rifiuto di un salario minimo per i lavoratori, un porto sicuro e un’accoglienza dignitosa per i migranti, il rispetto dei diritti delle famiglie omogenitoriali, tanto per fare alcuni esempi.

25 luglio 2023: le criticità e le occasioni di lotta per una politica e una visione culturale aperte e rispettose dei diritti sono ancora tante.

Ottant’anni eppur bisogna continuare ad andare.

#valledaostaaperta #aduvda #areadem #vdaaperta #adu #ambiente #valledaosta #politicavda #uguaglianza #M5s #buonapolitica

25 luglio 1943: ottant’anni fa il re Vittorio Emanuele III fece arrestare Mussolini, dopo che il Gran consiglio del fascismo aveva votato la sua deposizione, nel tentativo di salvare una monarchia compromessa e di porre fine a una guerra ormai perduta. Conosciamo le conseguenze: la liberazione del dittatore da parte dei tedeschi, la nascita della collaborazionista Repubblica Sociale Italiana, con le sue infami violenze – rastrellamenti, arresti, stragi, incendi di villaggi – contro i cittadini inermi, le deportazioni degli ebrei, degli oppositori e dei militari che rifiutavano la collaborazione, la guerra civile; ma anche la Resistenza, la rinascita di libertà e democrazia, valori che sono alla base della Repubblica italiana e della sua Costituzione, l’affermazione dell’orgoglio di un popolo che ha voluto prendere in mano il proprio destino e liberarsi da una dittatura totalitaria.

È stata una vittoria definitiva e schiacciante sui rigurgiti neofascisti, mai del tutto sopiti, e sulle tante e multiformi declinazioni del fascismo che sono proliferate nel XX secolo, e oltre?
Uno sguardo sulla contemporaneità – caratterizzata da populismi, nazionalismi, razzismi proclamati o striscianti, legislazioni volte a limitare i diritti delle classi più deboli e delle minoranze e alterità, modelli culturali che esaltano l’individualismo, l’arroganza, l’arrivismo – non ci rende ottimisti.

Se poi ci soffermiamo sul nostro paese, constatiamo che il governo più a destra della storia repubblicana è talvolta balbettante sulla storia del fascismo e dell’antifascismo, ma sempre molto chiaro sul rifiuto di un salario minimo per i lavoratori, un porto sicuro e un’accoglienza dignitosa per i migranti, il rispetto dei diritti delle famiglie omogenitoriali, tanto per fare alcuni esempi.

25 luglio 2023: le criticità e le occasioni di lotta per una politica e una visione c#valledaostaapertar#aduvdas#areademr#vdaapertaa#ADUa#ambienteO#valledaostaa#politicavdas#uguaglianzaa#M5Sd#buonapoliticaledaostaaperta #aduvda #areadem #vdaaperta #adu #ambiente #valledaosta #politicavda #uguaglianza #M5s #buonapolitica
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25 Lug 2023, 9:20
No pasaran. Cosi cantavano stanotte i sostenitori del PSOE dopo aver visto i risultati elettorali delle elezioni politiche spagnole. Lo slogan ha un forte significato evocativo, di fronte allevidente crollo di consensi  del partito  di ultradestra  Vox e alla vittoria del PPE, molto inferiore alle aspettative. Questi risultati, contrariamente ai timori della vigilia, non  spalancano irrimediabilmente le porte a un governo di destra. Certo la buona tenuta del PSOE e lo straordinario risultato di SUMAR, la coalizione dei partiti di sinistra, non hanno  garantito  una vittoria elettorale.  Mostrano però  una strada possibile per un governo di coalizione, che continui nellaffermazione dei diritti sociali, civili e economici, intrapresa dal precedente governo Sanchez e che rischiava di essere travolta da una vittoria delle forze di destra. I risultati elettorali spagnoli non hanno rilievo solo nazionale. Mostrano che la situazione in Europa non porta necessariamente alla vittoria delle peggiori destre e che unaltra via,  altri risultati sono possibili. Non siamo condannati a essere governati dai revisionisti e  post fascisti.

No pasaran. Cosi cantavano stanotte i sostenitori del PSOE dopo aver visto i risultati elettorali delle elezioni politiche spagnole. Lo slogan ha un forte significato evocativo, di fronte all’evidente crollo di consensi del partito di ultradestra Vox e alla vittoria del PPE, molto inferiore alle aspettative. Questi risultati, contrariamente ai timori della vigilia, non spalancano irrimediabilmente le porte a un governo di destra. Certo la buona tenuta del PSOE e lo straordinario risultato di SUMAR, la coalizione dei partiti di sinistra, non hanno garantito una vittoria elettorale. Mostrano però una strada possibile per un governo di coalizione, che continui nell’affermazione dei diritti sociali, civili e economici, intrapresa dal precedente governo Sanchez e che rischiava di essere travolta da una vittoria delle forze di destra. I risultati elettorali spagnoli non hanno rilievo solo nazionale. Mostrano che la situazione in Europa non porta necessariamente alla vittoria delle peggiori destre e che un’altra via, altri risultati sono possibili. Non siamo condannati a essere governati dai revisionisti e post fascisti. Leggi tuttoLeggi di meno

24 Lug 2023, 20:17
Non è la prima volta che la Lega Vda cerca di camuffare la propria #avversione per i #diritti dietro la legalità o la trasparenza amministrativa (dal mostro gender, ad anacronistiche crociate per i crocifissi nelle scuole, passando per le pagine social di leghisti di vario spessore). 

Limbarazzante inconsistenza delle motivazioni, anche sul piano del diritto, questa volta, è stata chiarita in maniera preclara dalla sentenza del Tar della Valle d’Aosta, chiamato a decidere se il Patrocinio dato dal Comune di Aosta al #Pride 2022 e la compartecipazione finanziaria alle attività culturali ad esso legate fossero legittimi. 

Auspicheremmo che la magrissima figura fatta dai leghisti nostrani serva per comprendere che lorribile modello di società che vogliono imporre  non prevarrà e che i diritti o sono per tutte e tutti o sono privilegi. 
Vogliamo essere ottimistə.

#continuonslecombat #adu #ambiente #diritti #uguaglianza #valledaosta #aosta #buonapolitica #politicavda #aduvda

Non è la prima volta che la Lega Vda cerca di camuffare la propria #avversione per i #diritti dietro la "legalità" o la trasparenza amministrativa (dal "mostro" gender, ad anacronistiche crociate per i crocifissi nelle scuole, passando per le pagine social di leghisti di vario spessore).

L’imbarazzante inconsistenza delle motivazioni, anche sul piano del diritto, questa volta, è stata chiarita in maniera preclara dalla sentenza del Tar della Valle d’Aosta, chiamato a decidere se il Patrocinio dato dal Comune di Aosta al #Pride 2022 e la compartecipazione finanziaria alle attività culturali ad esso legate fossero legittimi.

Auspicheremmo che la magrissima figura fatta dai leghisti nostrani serva per comprendere che l’orribile modello di società che vogliono imporre non prevarrà e che i diritti o sono per tutte e tutti o sono privilegi.
Vogliamo essere ottimistə.

#continuonslecombat #adu #ambiente #diritti #uguaglianza #valledaosta #aosta #buonapolitica #politicavda #aduvda
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04 Lug 2023, 20:30

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01 Lug 2023, 9:48
Ieri in Consiglio regionale, oltre al ricordo, si è osservato un minuto di silenzio per Silvio Berlusconi. 
Valle dAosta Aperta esprime tutto il suo sconcerto per il tentativo della maggioranza autonomista di Testolin con il PD di unirsi alla patetica beatificazione di un uomo senza la statura, né intellettuale né tanto meno morale, e per nulla confrontabile con altri grandi statisti, del calibro di De Gasperi, Moro e Berlinguer. 
Far partecipare il Consiglio regionale valdostano al coro della destra nazionale con queste retoriche cerimonie è inaccettabile.
Molto bene ha fatto la Consigliera regionale Erika Guichardaz, uscendo dallaula, a sottrarsi a questa ulteriore prova della tragica decadenza della politica valdostana.

Ieri in Consiglio regionale, oltre al ricordo, si è osservato un minuto di silenzio per Silvio Berlusconi.
Valle d’Aosta Aperta esprime tutto il suo sconcerto per il tentativo della maggioranza autonomista di Testolin con il PD di unirsi alla patetica beatificazione di un uomo senza la statura, né intellettuale né tanto meno morale, e per nulla confrontabile con altri grandi statisti, del calibro di De Gasperi, Moro e Berlinguer.
Far partecipare il Consiglio regionale valdostano al coro della destra nazionale con queste retoriche cerimonie è inaccettabile.
Molto bene ha fatto la Consigliera regionale Erika Guichardaz, uscendo dall’aula, a sottrarsi a questa ulteriore prova della tragica decadenza della politica valdostana.
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21 Giu 2023, 15:31
Vda Aperta a Strasburgo per lEuropean Youth Event

Si è tenuto lo scorso fine settimana, al Parlamento Europeo di Strasburgo, lEuropean Youth Event, evento che ha ospitato 10.000 giovani da tutto il mondo per confrontarsi e progettare insieme il futuro dellEuropa. 
Per loccasione, l’europarlamentare del M5S Maria Angela Danzì ha esteso linvito a partecipare anche ad una giovane valdostana di Valle d’Aosta Aperta, Chiara Berard. Un invito e una presenza che testimonia la forza e la credibilità del nostro progetto politico, non solo all’interno dei confini regionali ma anche a livello nazionale e nel contesto europeo.

I giovani partecipanti sono stati invitati a discutere di tematiche come i cambiamenti climatici, le questioni sociali, il lavoro, le nuove tecnologie, lEuropa, la scuola e la salute, affrontando le varie e diverse criticità e proponendone le relative soluzioni: uno sguardo a 360 gradi sull’attuale scenario sociopolitico che sta investendo tutti gli Stati membri. 

Attraverso questa esperienza altamente formativa, si è consolidata una reciproca collaborazione tra i gruppi che costituiscono la nostra coalizione anche, e soprattutto,  tra le nuove generazioni europee.

Vda Aperta a Strasburgo per l’European Youth Event

Si è tenuto lo scorso fine settimana, al Parlamento Europeo di Strasburgo, l’European Youth Event, evento che ha ospitato 10.000 giovani da tutto il mondo per confrontarsi e progettare insieme il futuro dell’Europa.
Per l’occasione, l’europarlamen Angela Danzì ha esteso l’invito a partecipare anche ad una giovane valdostana di Valle d’Aosta Aperta, Chiara Berard. Un invito e una presenza che testimonia la forza e la credibilità del nostro progetto politico, non solo all’interno dei confini regionali ma anche a livello nazionale e nel contesto europeo.

I giovani partecipanti sono stati invitati a discutere di tematiche come i cambiamenti climatici, le questioni sociali, il lavoro, le nuove tecnologie, l’Europa, la scuola e la salute, affrontando le varie e diverse criticità e proponendone le relative soluzioni: uno sguardo a 360 gradi sull’attuale scenario sociopolitico che sta investendo tutti gli Stati membri.

Attraverso questa esperienza altamente formativa, si è consolidata una reciproca collaborazione tra i gruppi che costituiscono la nostra coalizione anche, e soprattutto, tra le nuove generazioni europee.
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19 Giu 2023, 10:22
Un carro per il TORINO PRIDE! 🏳️‍🌈🏳️‍⚧️
Succederà davvero: questanno come ADU Zeta e UGS Piemonte, abbiamo deciso di organizzare un carro al Torino Pride con altre realtà giovanili, politiche e universitarie! 

Vogliamo che sia chiaro che sui diritti civili noi giovani siamo unitə, vogliamo fare capire alla regione Piemonte e al nostro governo che non ci sono relazioni amorose (o non) di serie A o di serie B, che non cè un genere giusto o sbagliato, che siamo stanchə che si continui a fare la guerra alle persone LGBTQIA+ per il semplice fatto che esistano.

Vogliamo farci vedere compattə e coesə e vogliamo che sia chiaro che la giusta politica è quella che tutela i diritti di tuttə, come da principio di uguaglianza della nostra Costituzione.
La strada per garantire diritti alle persone LGBTQIA+ è ancora lunga: lItalia è ancora adesso tra le nazioni europee più indietro e le discriminazioni sono allordine del giorno.
Lo sappiamo perché tra le nostre fila ci sono persone che sono LGBTQIA+ e tramite limpegno istituzionale puntano a rendere il nostro Paese un luogo che sia davvero vivibile per tuttə.

Lottiamo ogni giorno, facciamolo insieme.

Cercaci durante il pride e contattaci prima per stare sul carro insieme a noi!

Un carro per il TORINO PRIDE! 🏳️‍🌈🏳️‍⚧️
Succederà davvero: quest’anno come ADU Zeta e UGS Piemonte, abbiamo deciso di organizzare un carro al Torino Pride con altre realtà giovanili, politiche e universitarie!

Vogliamo che sia chiaro che sui diritti civili noi giovani siamo unitə, vogliamo fare capire alla regione Piemonte e al nostro governo che non ci sono relazioni amorose (o non) di serie A o di serie B, che non c’è un genere giusto o sbagliato, che siamo stanchə che si continui a fare la guerra alle persone LGBTQIA+ per il semplice fatto che esistano.

Vogliamo farci vedere compattə e coesə e vogliamo che sia chiaro che la giusta politica è quella che tutela i diritti di tuttə, come da principio di uguaglianza della nostra Costituzione.
La strada per garantire diritti alle persone LGBTQIA+ è ancora lunga: l’Italia è ancora adesso tra le nazioni europee più indietro e le discriminazioni sono all’ordine del giorno.
Lo sappiamo perché tra le nostre fila ci sono persone che sono LGBTQIA+ e tramite l’impegno istituzionale puntano a rendere il nostro Paese un luogo che sia davvero vivibile per tuttə.

Lottiamo ogni giorno, facciamolo insieme.

Cercaci durante il pride e contattaci prima per stare sul carro insieme a noi!
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14 Giu 2023, 15:29
Il tema delle #migrazioni mette il gelo nel cuore, se percepito in quanto dramma di esseri umani che cercano un posto nel mondo. Nella deriva di questa metaforica regione polare che è il (sedicente) mondo progredito, ecco le ultime punte di iceberg avvistate. 

I RIMPATRI
La spesa italiana per i rimpatri è di 27,4 milioni di euro nel triennio 2018-2020, questultimo lanno più dispendioso con 8,3 milioni per riportare a casa 3.351 persone. Il costo pro capite medio è di 2.500 euro a viaggio, più diversi costi accessori: biglietti degli agenti di scorta, del medico a bordo, dellequipaggio, lavoro straordinario allestero, noleggio del charter ecc. Anche per questo non si è mai riusciti a rimpatriare più di 6.000 persone lanno. Risorse sprecate che potrebbero essere meglio investite in canali di ingresso legali.

L’ACCORDO TUNISINO
Domenica la presidente Meloni è tornata a Tunisi, dopo soli 5 giorni, con la presidente della Commissione europea Von der Leyen e il primo ministro olandese Rutte per discutere con il presidente Saied di un (nuovo) accordo. Nel pacchetto di aiuti da 900 milioni promesso dalla UE, 105 saranno destinati al controllo della migrazione: azioni congiunte per combattere il traffico di esseri umani, estendere le attività di ricerca e soccorso e i rimpatri. Volendosi ritagliare un ruolo di primo piano nel negoziato, ha pure annunciato una conferenza su migrazione e sviluppo in Italia, che sarà unulteriore tappa nel partenariato tra la UE e Tunisi. Ma Saied tiene in serbo le sue proprie condizioni da porre: la Tunisia non sarà che un altro Paese comprato più che “Paese sicuro”.

IL DIROTTAMENTO FAKE
Il ministro della Difesa Crosetto è partito all’arrembaggio con la versione del dirottamento di una nave turca da parte di un gruppo di migranti. Al contrario, le prime indagini condotte dalla procura hanno escluso che i quindici migranti abbiano tentato di dirottare la nave, di sequestrare o aggredire il comandante e l’equipaggio.

#continuonslecombat #adu #ambiente #diritti #uguaglianza #valledaosta #aosta #buonapolitica #politicavda #aduvda

Il tema delle #migrazioni mette il gelo nel cuore, se percepito in quanto dramma di esseri umani che cercano un posto nel mondo. Nella deriva di questa metaforica regione polare che è il (sedicente) mondo progredito, ecco le ultime punte di iceberg avvistate.

I RIMPATRI
La spesa italiana per i rimpatri è di 27,4 milioni di euro nel triennio 2018-2020, quest’ultimo l’anno più dispendioso con 8,3 milioni per riportare a casa 3.351 persone. Il costo pro capite medio è di 2.500 euro a viaggio, più diversi costi accessori: biglietti degli agenti di scorta, del medico a bordo, dell’equipaggio, lavoro straordinario all’estero, noleggio del charter ecc. Anche per questo non si è mai riusciti a rimpatriare più di 6.000 persone l’anno. Risorse sprecate che potrebbero essere meglio investite in canali di ingresso legali.

L’ACCORDO TUNISINO
Domenica la presidente Meloni è tornata a Tunisi, dopo soli 5 giorni, con la presidente della Commissione europea Von der Leyen e il primo ministro olandese Rutte per discutere con il presidente Saied di un (nuovo) accordo. Nel pacchetto di aiuti da 900 milioni promesso dalla UE, 105 saranno destinati al controllo della migrazione: azioni congiunte per combattere il traffico di esseri umani, estendere le attività di ricerca e soccorso e i rimpatri. Volendosi ritagliare un ruolo di primo piano nel negoziato, ha pure annunciato "una conferenza su migrazione e sviluppo in Italia, che sarà un’ulteriore tappa nel partenariato" tra la UE e Tunisi. Ma Saied tiene in serbo le sue proprie condizioni da porre: la Tunisia non sarà che un altro Paese comprato più che “Paese sicuro”.

IL DIROTTAMENTO FAKE
Il ministro della Difesa Crosetto è partito all’arrembaggio con la versione del dirottamento di una nave turca da parte di un gruppo di migranti. Al contrario, le prime indagini condotte dalla procura hanno escluso che i quindici migranti abbiano tentato di dirottare la nave, di sequestrare o aggredire il comandante e l’equipaggio.

#continuonslecombat #adu #ambiente #diritti #uguaglianza #valledaosta #aosta #buonapolitica #politicavda #aduvda
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13 Giu 2023, 10:49
La #tortura è una violazione dei diritti umani, e può assumere diverse forme e declinazioni. Giorgia #Meloni, anni fa, sosteneva che si doveva abolire il reato di tortura dall’ordinamento penale italiano perché, quasi testualmente, “impediva alle forze dell’ordine di fare il loro lavoro”. 

Quello che è accaduto alla Questura di #Verona è un esempio di quanto, invece, in alcune zone istituzionali, deputate al garantire la sicurezza alle persone e alla collettività, si compiano atti di sopraffazione e #violenza che nulla hanno a che vedere con il ruolo che dovrebbero avere. Intercettazioni agghiaccianti, nelle quali si palesa un sistema malato e perverso, un sistematico ricordo a pratiche vessatorie e violente, crudeli e agghiaccianti: schiaffi durante gli interrogatori, uso dello spray al peperoncino, persone usate come stracci per pulire il pavimento dove erano state costrette a urinare, il tutto aggravato da odio etnico e razziale. 

Non è un caso isolato. Non si può sempre semplificare parlando di “mele marce”. A questo episodio se ne possono aggiungere molti altri: dal pestaggio della donna trans a Milano di pochi giorni fa, agli avvenimenti della caserma Levante di Piacenza, del 2021, dei quali ci siamo completamente dimenticati, smarrendo la memoria; dal pestaggio, sempre di pochi giorni fa, di un ragazzo a Livorno ai casi più mediatici di Stefano Cucchi e Aldovrandi.

Servono i codici indentificativi per le forze dell’ordine. Serve un potenziamento del reato di tortura. Serve una formazione sistematica e significativa sul rispetto dei diritti umani.
Perché uno Stato di diritto non può usare dei sistemi punitivi che sono criminali. Ne va della sicurezza di ciascuno di noi. E nel senso di fiducia che dovremmo avere nei confronti dello Stato.

#giustizia #continuonslecombat #adu #ambiente #diritti #uguaglianza #valledaosta #aosta #buonapolitica #politicavda #aduvda

La #tortura è una violazione dei diritti umani, e può assumere diverse forme e declinaz#Meloniiorgia #Meloni, anni fa, sosteneva che si doveva abolire il reato di tortura dall’ordinamento penale italiano perché, quasi testualmente, “impediva alle forze dell’ordine di fare il loro lavoro&rdqu#veronauello che è accaduto alla Questura di #Verona è un esempio di quanto, invece, in alcune zone istituzionali, deputate al garantire la sicurezza alle person#violenzacollettività, si compiano atti di sopraffazione e #violenza che nulla hanno a che vedere con il ruolo che dovrebbero avere. Intercettazioni agghiaccianti, nelle quali si palesa un sistema malato e perverso, un sistematico ricordo a pratiche vessatorie e violente, crudeli e agghiaccianti: schiaffi durante gli interrogatori, uso dello spray al peperoncino, persone usate come stracci per pulire il pavimento dove erano state costrette a urinare, il tutto aggravato da odio etnico e razziale.

Non è un caso isolato. Non si può sempre semplificare parlando di “mele marce”. A questo episodio se ne possono aggiungere molti altri: dal pestaggio della donna trans a Milano di pochi giorni fa, agli avvenimenti della caserma Levante di Piacenza, del 2021, dei quali ci siamo completamente dimenticati, smarrendo la memoria; dal pestaggio, sempre di pochi giorni fa, di un ragazzo a Livorno ai casi più mediatici di Stefano Cucchi e Aldovrandi.

Servono i codici indentificativi per le forze dell’ordine. Serve un potenziamento del reato di tortura. Serve una formazione sistematica e significativa sul rispetto dei diritti umani.
Perché uno Stato di diritto non può usare dei sistemi punitivi che sono crim#giustiziav#continuonslecombati#ADUs#ambienteo#diritti #uguaglianzau#valledaostae#aostae#buonapoliticat#politicavdao#aduvdastizia #continuonslecombat #adu #ambiente #diritti #uguaglianza #valledaosta #aosta #buonapolitica #politicavda #aduvda
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07 Giu 2023, 11:23
Martedì mattina siamo statə come ADU Zeta al presidio per la mozione sul caro affitti con lə compagnə di UGS Piemonte.

Il Caro Affitti in Piemonte tocca anche lə studentə valdostanə, dato che Torino è una delle città in cui ci sono più fuorisede provenienti dalla nostra regione. 

Il presidio è stato organizzato con Udu Torino, Giovani Democratici Provincia di Torino, Giovani Democratici Piemonte, Primavera degli Studenti  (RUN unito  e Run Polito), Alter.POLIS e Acmos Eye.
Tuttə insieme, movimenti politici, organizzazioni universitarie e realtà associative, abbiamo portato le nostre voci su questistanza che impatta quotidianamente sulle nostre vite e sulla nostra possibilità di continuare gli studi.

Il presidio ha avuto un esito positivo, lə giovani sono statə raggiuntə da diversi esponenti del Consiglio Regionale e lə delegatə sono statə invitatə ad assistere alla seduta dove sono state discusse le due mozioni sul tema. 
La votazione è stata approvata allunanimità e questo significa che il Consiglio Regionale piemontese si impegna a Istituire un tavolo di confronto per individuare soluzioni strutturali al caro affitti per gli studenti universitari fuorisede.
La mozione che portava questo titolo è stata presentata in prima firma da @diegosarno.

Siamo contentə di questo primo passo in avanti, ma vigileremo, continuando questottima collaborazione, sulleffettiva costituzione del tavolo di confronto.
Non ci fermeremo fino a quando non avremo il diritto abitare senza pagare affitti assurdi.

#aduzeta #aduvda #sinistra #regionepiemonte #università #caroaffitti #emergenzaabitativa #ugspiemonte #sinistraitaliana #sinistraitalianatorino

Martedì mattina siamo statə come ADU Zeta al presidio per la mozione sul caro affitti con lə compagnə di UGS Piemonte.

Il Caro Affitti in Piemonte tocca anche lə studentə valdostanə, dato che Torino è una delle città in cui ci sono più fuorisede provenienti dalla nostra regione.

Il presidio è stato organizzato con Udu Torino, Giovani Democratici Provincia di Torino, Giovani Democratici Piemonte, Primavera degli Studenti (RUN unito e Run Polito), Alter.POLIS e Acmos Eye.
Tuttə insieme, movimenti politici, organizzazioni universitarie e realtà associative, abbiamo portato le nostre voci su quest’istanza che impatta quotidianamente sulle nostre vite e sulla nostra possibilità di continuare gli studi.

Il presidio ha avuto un esito positivo, lə giovani sono statə raggiuntə da diversi esponenti del Consiglio Regionale e lə delegatə sono statə invitatə ad assistere alla seduta dove sono state discusse le due mozioni sul tema.
La votazione è stata approvata all’unanimità e questo significa che il Consiglio Regionale piemontese si impegna a "Istituire un tavolo di confronto per individuare soluzioni strutturali al caro affitti per gli studenti universitari fuorisede".
La mozione che portava questo titolo è stata presentata in prima firma da @diegosarno.

Siamo contentə di questo primo passo in avanti, ma vigileremo, continuando quest’ottima collaborazione, sull’effettiva costituzione del tavolo di confronto.
Non ci fermeremo fino a quando non avremo il diritto abitare senza pagare affitti assurdi.

#aduzeta #aduvda #sinistra #regionepiemonte #università #caroaffitti #emergenzaabitativa #ugspiemonte #sinistraitaliana #sinistraitalianatorino
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02 Giu 2023, 18:37
La festa della #Repubblica non coincide con la parata militare che, ogni anno, finisce per distogliere l’attenzione dal vero senso di questa celebrazione: la vittoria della repubblica al referendum del 1946 e la #liberazione dalla #monarchia che così tanta responsabilità ha avuto nell’affermazione del regime fascista che per venti anni ha costretto l’Italia alla vessazione di una dittatura liberticida, imperialista e collusa con il nazismo.

L’Italia è una Repubblica, dunque; è diventato necessario ribadirlo, in un paese come il nostro, che continua ad avere simpatie monarchiche, legami con quella casa reale dei Savoia che fin troppo ha danneggiato l’Italia, e che continua a riproporsi anche ai nostri giorni. Elargizioni economiche, visite in divise e mantelle, omaggi dei rappresentati delle istituzioni comunali: tutto fanno tranne rispettare la Repubblica e il percorso di resistenza dal quale l’Italia è rinata libera.

Meno parate militari, insomma, e più memoria storica, perché anche la forma repubblicana, sebbene tutelata dalla nostra Costituzione, comincia già ad avere vita difficile.
La Repubblica ha una serie di compiti, sanciti dai Principi fondamentali della Costituzione: è fondata sul lavoro e riconosce il diritto al lavoro (dignitoso) a tutte e tutti, la sovranità appartiene al popolo (che però, si sottolinea, la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione), deve garantire la rimozione di ogni ostacolo di ordine economico e sociale che limiti la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, è una e indivisibile, è indipendente e sovrana rispetto alla Chiesa cattolica, promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, riconosce il diritto d’asilo, ripudia la guerra.

Ci auguriamo che per il #2giugno si dismetta l’abitudine della vuota retorica militaresca –dimostrazione di forza e di aggressività che poco ha a che vedere coi Principi fondamentali – e che si inizi a lavorare affinché questi stessi principi siano conosciuti e concretamente applicati.

#festadellarepubblica #2giugno2023🇮🇹 #2giugno #continuonslecombat #adu #ambiente #diritti #uguaglianza #valledaosta #aosta #buonapolitica #politicavda #aduvda

La festa della #Repubblica non coincide con la parata militare che, ogni anno, finisce per distogliere l’attenzione dal vero senso di questa celebrazione: la vittoria della repubblica al referendum del 1946#liberazioneazione #monarchiaarchia che così tanta responsabilità ha avuto nell’affermazione del regime fascista che per venti anni ha costretto l’Italia alla vessazione di una dittatura liberticida, imperialista e collusa con il nazismo.

L’Italia è una Repubblica, dunque; è diventato necessario ribadirlo, in un paese come il nostro, che continua ad avere simpatie monarchiche, legami con quella casa reale dei Savoia che fin troppo ha danneggiato l’Italia, e che continua a riproporsi anche ai nostri giorni. Elargizioni economiche, visite in divise e mantelle, omaggi dei rappresentati delle istituzioni comunali: tutto fanno tranne rispettare la Repubblica e il percorso di resistenza dal quale l’Italia è rinata libera.

Meno parate militari, insomma, e più memoria storica, perché anche la forma repubblicana, sebbene tutelata dalla nostra Costituzione, comincia già ad avere vita difficile.
La Repubblica ha una serie di compiti, sanciti dai Principi fondamentali della Costituzione: è fondata sul lavoro e riconosce il diritto al lavoro (dignitoso) a tutte e tutti, la sovranità appartiene al popolo (che però, si sottolinea, la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione), deve garantire la rimozione di ogni ostacolo di ordine economico e sociale che limiti la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, è una e indivisibile, è indipendente e sovrana rispetto alla Chiesa cattolica, promu#2giugnoviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, riconosce il diritto d’asilo, ripudia la guerra.

Ci auguriamo che per il #2giugno si dismetta l’abitudine della vuota retorica militaresca –dimostrazione di forza e di aggressivit#festadellarepubblicaa#2giugno2023coi#2giugnoi#continuonslecombath#ADUc#ambientez#dirittir#uguaglianzae#valledaostai#aostai#buonapoliticao#politicavdae#aduvdatamente applicati.

#festadellarepubblica #2giugno2023🇮🇹 #2giugno #continuonslecombat #adu #ambiente #diritti #uguaglianza #valledaosta #aosta #buonapolitica #politicavda #aduvda
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02 Giu 2023, 10:00
Lorgoglio, di tutt*. Buon #PrideMonth 🏳️‍🌈

L’orgoglio, di tutt*. Buon #pridemonth 🏳️‍🌈 Leggi tuttoLeggi di meno

01 Giu 2023, 10:58
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