La sospensiva della Corte Costituzionale, presieduta dal presidente Giancarlo Coraggio, non è una sorpresa.
Se il Presidente Lavevaz fosse onesto intellettualmente, dovrebbe ammettere che l’esito di questo inutile scontro istituzionale era ampiamente prevedibile. Adu Vda aveva avvisato tutti, per tempo e senza ambiguità. L’autonomia è stata svilita e umiliata non dalla Repubblica, ma proprio dai così detti autonomisti che, anziché seguire la via della leale collaborazione, si sono infilati nel tunnel cieco del micro sovranismo. Questo disastro è stato causato dalle sirene leghiste Manfrin e Aggravi, ma anche da chi ha voluto irrazionalmente dargli credito.
L’autonomia deve coniugarsi con la responsabilità: la c.d. legge anti DPCM metteva a rischio l’intero sistema sanitario regionale. La Consulta è intervenuta a tutela del diritto alla salute di tutti i cittadini italiani, valdostani compresi.
Lavevaz e gli autonomisti cessino l’irresponsabile propaganda e affrontino la realtà. La nostra proposta è che la Regione abroghi la legge – risparmiando tempo, denaro e ulteriori figuracce – e apra un confronto con lo Stato centrale per sollecitare i ristori e chiedere una mobilità con il Piemonte. Tutto il resto, salvo non credere alla gravità della crisi sanitaria – come Trump e i suoi amici sciamani al di là e al di qua dell’oceano –, sarebbe perseverare nell’errore.