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Indagati per concorso esterno mafioso: intollerabile il silenzio della politica

Ieri, ad un anno dalle dimissioni dei quattro consiglieri regionali, che portò alla caduta della precedente legislatura, e proprio durante i lavori dell’aula di piazza Deffeyes, è uscita la notizia che due ex presidenti della Valle d’Aosta (di cui uno attualmente consigliere regionale) e un ex consigliere sono indagati per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa dalla Direzione distrettuale antimafia di Torino.  

Si ha ulteriore notizia di una pigra conferenza capigruppo che… non ha deciso niente. Per il resto solo un assordante silenzio. Anzi, si salda ulteriormente il fronte Lega/Autonomisti con il voto di uno scandaloso ordine del giorno su Cime Bianche (la Lega, ricordiamo, lo scorso anno strepitava sul “bilancio della ‘ndrangheta”).   

Al di là delle questioni di merito, che verranno messe al vaglio dalla magistratura, riteniamo che questa improvvisa afasia del Consiglio regionale tutto, maggioranza, opposizione e vertici istituzionali, sia del tutto intollerabile. 

Dobbiamo cercare altri tasselli di questo orrido mosaico di capillarità mafiosa, che infesta casa nostra, per renderci conto dell’avvilente stato di salute della politica valdostana? Noi, francamente, ne abbiamo abbastanza. 

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