Ambiente Diritti Uguaglianza

Sulla carenza del personale sanitario.

In Valle d’Aosta abbiamo una conclamata carenza di personale sanitario, in particolare medico. Adu VdA ha proposto, prima in V commissione e ora in Consiglio regionale, un emendamento sulla questione del francese che fa da sbarramento per poter esercitare nella nostra regione. Riteniamo infatti che nelle specialità mediche in cui si constati una rilevante carenza di personale sanitario, al fine di rafforzare l’offerta sanitaria regionale necessaria in particolare a fronteggiare l’emergenza da COVID-19, l’Azienda USL dovrebbe poter assumere, a seguito di procedure concorsuali pubbliche e con contratto di lavoro a tempo determinato di durata pari a 24 o 36 mesi, personale medico, veterinario e sanitario che dimostri la conoscenza di una sola delle due lingue ufficiali della regione. 

L’indennità di bilinguismo, di cui alla legge regionale 9 novembre 1988, non sarà ovviamente corrisposta al personale finché lo stesso non abbia sostenuto, con esito positivo, la prova di accertamento della conoscenza della lingua francese.

L’emendamento però è stato bocciato con soli 4 voti a favore (segreti, su richiesta della Lega di Salvini che non ama la trasparenza).

La qualità del personale medico dovrebbe essere prioritaria rispetto alla tutela di un pur importante valore statutario, quale è quello della conoscenza delle nostre due lingue ufficiali. Per Adu VdA la salute viene prima anche del bilinguismo, anche perché esso è una opportunità di tipo culturale e il suo uso strumentale finisce per essere in contraddizione col dettato stesso del nostro statuto speciale, un boomerang e un grave ostacolo per poter attrarre medici di livello sul nostro territorio.

Che i sanitari debbano dedicarsi a studiare il francese è quanto mai bizzarro e forse anche inutile, soprattutto se la loro conoscenza della lingua è pari a zero o comunque scarsa, a fronte di un esame che, se serio, è troppo difficile e richiede competenze linguistiche di livello o, in alternativa, è una farsa.

Molti medici ospedalieri sottolineano poi l’importanza della conoscenza della lingua inglese, non solo per i loro studi e le specializzazioni universitarie e successive, ma anche per rapportarsi correttamente con i tanti sciatori inglesi che riempiono l’ortopedia. Noi temiamo che, mantenendo lo sbarramento della conoscenza della lingua francese,  non verrà nessun medico in più in Valle d’Aosta, o comunque troppo pochi, per 300-350€ lordi in più al mese, con tutte le condizionali e le penalità che la Giunta ha imposto.

I medici sottolineano che servirebbero piuttosto, per esempio, la LPA, la libera professione aggiuntiva, turni extra, bonus in base a precisi obiettivi…

Ma, in definitiva, ritengono che il problema, più che quantitativo sia di tipo qualitativo. Le soluzioni andrebbero prese togliendo, innanzitutto, il numero chiuso nelle facoltà di medicina e, a livello regionale, aumentando ancora le borse di studio per gli specializzandi e poi soprattutto puntando a favorire una carriera per meriti, quella che manca per troppe professioni e da cui la politica deve stare lontana…

I medici troppo spesso si sentono dei manovali in mano alle ingerenze politiche.

Purtroppo questo Consiglio regionale ha dimostrato, ancora una volta, di non voler davvero trovare soluzioni efficaci ai problemi.

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