Non basta nemmeno una terribile emergenza per cambiare il modo di far politica in Valle d’Aosta. Tutto può diventare oggetto di sfida e di ricatto, come se le conseguenze delle decisioni non fossero molto gravose, almeno per qualcuno, di solito i più deboli. E così, invece di essere capaci di guardare insieme al più elevato obiettivo di traghettare questa comunità fuori dalla crisi, qualsiasi cosa può essere tranquillamente sacrificata sull’altare degli interessi di parte. Anche il diritto a una casa. Anche il diritto all’uguaglianza.
È quanto è successo giovedì scorso in II commissione e il tema scottante era il bando affitti, atteso con ansia da oltre 2000 famiglie.
VdA Libra e Lega hanno posto delle condizioni per votare a favore di un atto licenziato dalla giunta, la prima volta, con grande superficialità e quindi già respinto. Per questa seconda volta, invece, due timidi passi avanti erano stati fatti, forse a seguito della sentenza di discriminazione che grava sulla regione come una spada di Damocle e che solo il coronavirus ha potuto far rinviare all’autunno.
La giunta aveva infatti tolto i requisiti discriminatori del permesso di lungo soggiorno e della non possidenza di beni all’estero, anche se non i 4 eccessivi anni di residenza.
Ma tutti i commissari, tranne uno, si sono accodati, certo ognuno spinto da motivazioni diverse. Ecco quindi un bel passo indietro da parte della II commissione che va a ripescare, con una inquietante superficialità e senza cognizione di causa, il primo dei due requisiti per l’accesso al sostegno per gli affitti. La spiegazione sta nel fatto che, pur nella terribile emergenza che ha colpito anche la nostra regione, è in atto una contrapposizione sempre più netta tra parti della giunta, che viaggiano come monadi nello spazio infinito della campagna elettorale, e il Consiglio regionale che avrebbe diritto, per Statuto, alla perduta centralità.
E importa forse a qualcuno se ad essere sacrificati in vista delle elezioni, seppure ben lontane, sono il diritto a una casa e il Diritto all’Uguaglianza?