Ambiente Diritti Uguaglianza

CS Letti d’ospedale distrutti

Nel settembre del 2018 Adu VdA aveva presentato un’interpellanza in Consiglio regionale per chiedere spiegazioni circa l’abbandono di due camper, pensati come unità mobili e frutto di un investimento collettivo di oltre 220.000 euro, parcheggiati nei magazzini dell’USL di Saint-Christophe: chiedeva se l’assessore intendesse sollecitare l’Azienda al fine di conoscere le possibilità di riutilizzo degli stessi per poter offrire visite e cure mediche gratuite. Non mancavano, infatti, le proposte di riciclo da parte di associazioni in grado di fornire immediatamente anche personale specialistico volontario. 

Ora, dopo oltre un anno senza risposte reali – perché i complimenti in Consiglio da parte di Fosson non sono sufficienti -, apprendiamo di altri danni e beffe con la triste vicenda, denunciata da un video pubblicato dalla Stampa di Aosta, dei 400 letti ora distrutti dell’ospedale Parini, comprati dieci anni fa e ormai fuori uso per manutenzioni e riparazioni costose e, quindi, non più utilizzabili nelle loro funzioni integrali. 

Bisogna allora pensare a una conversione a letti fissi o valutare una rigenerazione? Forse quei letti avrebbero potuto essere utili, ad esempio, per un dormitorio, mentre ci sono persone che dormono in strada con questo freddo. Non risulta ufficialmente, però, che sia stato chiesto a nessuna ONG/Onlus di ritirarli prima che venissero disintegrati, accollandosi così anche il costo di smaltimento come rifiuti ospedalieri. 

Eppure è noto che letti manuali sono stati offerti da altri enti, attraverso un comunicato del CSV, e alcuni di questi sono in procinto di essere inviati in Ucraina presso un orfanotrofio per rifugiati e orfani di guerra; ne cura l’invio il dott. Marco Sarboraria, medico ospedaliero della rianimazione di Aosta che, dal 1992, opera in svariati Paesi del mondo sia lavorandovi che distribuendo materiali e farmaci recuperati. 

Eppure esiste un ufficio in ospedale che si occupa delle dismissioni: esse devono essere pubblicate e restare online per 10 giorni. 

Secondo quali criteri si dismettono materiali, a volte persino nuovi, o si decide la loro rottamazione? 

Crediamo che gli incredibili sprechi di denaro pubblico siano la conseguenza di una mancanza totale di ottimizzazione delle risorse attraverso il loro riuso: si ignora che esistono delle soluzioni alternative al macero, a fronte di una povertà sempre più diffusa anche a livello locale e a stanziamenti ormai ridicoli da parte della Regione Valle d’Aosta per la cooperazione internazionale e la solidarietà con i Paesi più indigenti. 

Servirebbe, come in tanti altri casi, una maggiore trasparenza. Dovrebbe essere pubblicato un bando d’asta chiaro sul sito dell’USL, ma l’ultima dismissione risale al mese di giugno 2019. 

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