Ambiente Diritti Uguaglianza

CS La violenza contro le donne

25 novembre.
La violenza contro le donne ha numerose facce, non è solo i lividi delle botte, non è solo la morte inflitta da chi professava amore, gelosia e possesso. È nelle narrazioni tossiche e umilianti che lavorano incessantemente per raccontare donne deboli, vittime, bisognose di protezione oppure arroganti, leggere, oche, superficiali. È, poi, nel gap salariale, nei contratti a tempo determinato non rinnovati per una gravidanza, è nell’esclusione dal mercato del lavorodelle donne che hanno più di cinquant’anni, nel soffitto di cristallo che le esclude dai posti apicali, sta nelle pieghe della burocrazia, nell’uso ostinato del maschile per indicare i ruoli di prestigio. Poi sta nei decreti “sicurezza” e anche nei “codici rossi”, nell’emergenza che invece di creare consapevolezza e una sana reazione culturale, rafforza il populismo giudiziario, invoca pene sempre più alte, chiama altra violenza e non risolve, quasi che la soluzione, cioè l’eliminazione della violenza contro le donne, non sia poi un obiettivo così importante, come se non si trattasse di diritti umani.
Immersi tutti in una violenza tanto più odiosa quanto più è sottaciuta, ignorata, mal raccontata, circondati da parole che condannano più facilmente la vittima rispetto al carnefice, ogni anno attiviamo un po’ di attenzione in più per via della “Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne”. Il 25 novembre. Oggi. 
È una data molto importante ed è compito di tutti e di tutte far sì che non sia la solita vuota ritualità infarcita di buoni propositi e luoghi comuni, ma che diventi una tappa di consapevolezza collettiva che contribuisca a mettere in discussione i meccanismi violenti del patriarcato per contrastarli e costruire una società senza violenza di genere. E su questo obiettivo noi di ADU ci impegniamo, oggi come sempre, il 25 novembre come ogni giorno dell’anno, per una società senza violenza di genere. E senza ogni genere di violenza.
(Nella foto: Marielle Franco, femminista, attivista LGBT+, socialista, assassinata la sera del 14 marzo 2018 a Rio de Janeiro).

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