La Giunta comunale di Aosta ha approvato gli indirizzi per bandire la gara di appalto per il servizio rifiuti in scadenza.
Un po’ di soddisfazione la sentiamo.
In quel bando ci sono quattro anni di lavoro, di martellamento incessante ai fianchi fuori e dentro il consiglio comunale.
Il primo passo è stato fatto con la ricostituzione dell’Osservatorio comunale dei rifiuti nel 2016, seguito poi da iniziative, monitoraggi, interventi.
Se avessimo potuto, lo avremmo proposto così il bando?
No, ci sono ancora degli aspetti che non vanno bene, per esempio, avremmo senza dubbio optato per estendere la raccolta “porta a porta” in tutta la città, come sta avvenendo nei comuni italiani più virtuosi, e non avremmo permesso di ampliare l’installazione dei PTR (punti tecnologici di raccolta), antiestetici armadietti in metallo per la raccolta stradale dei rifiuti, che non consentono di puntare ad una raccolta di qualità e che sono la causa del continuo abbandono dei rifiuti di piccole e grandi dimensioni nelle loro vicinanze.
Finalmente, però, la città di Aosta avrà la tariffa puntuale e i cittadini pagheranno per quanti rifiuti producono, ci sarà, inoltre, il centro del riuso, dove conferire ciò che non si vuole più e che potrà essere preso da altre persone senza diventare rifiuto.
Un duro lavoro che ha dato i suoi frutti.
Per chi dice che l’opposizione sa solo dire no.