Con il peggioramento della curva pandemica, la Valle d’Aosta tornerà in zona arancione. Per Adu Vda, la sospensione della didattica in presenza deve rappresentare l’extrema ratio, l’ultima possibilità, dopo aver adottato ogni altro provvedimento possibile e dopo attenta verifica della reale incidenza dei contagi in ambiente scolastico.
Dobbiamo garantire il diritto all’istruzione e, nel contempo, il diritto alla salute dei lavoratori e, in generale, degli altri cittadini.
In concreto, proponiamo che la Regione doti il personale e gli studenti di mascherine FFP2 e che si accelerino le vaccinazioni del personale scolastico, categoria che dovrebbe risultare prioritaria, subito dopo agli anziani, le persone fragili e i “caregiver”. Chiediamo, inoltre, di proseguire gli screening, rendendoli sistematici e periodici, e valutando la possibilità di garantire la scuola in presenza agli studenti che accettino di sottoporsi a tampone preventivo.
Sollecitiamo, inoltre, un maggiore controllo rispetto agli ingressi in Valle d’Aosta, sia dalla Francia che dalla Svizzera, sia dalle altre regioni.
Dopo un anno dall’avvio della DAD, non possiamo ritrovarci al punto di partenza e non è più corretto parlare di emergenza. I governi nazionali e regionali potevano fare di più e prima: riduzione del numero di alunni per classe, potenziamento significativo degli organici, riorganizzazione degli spazi destinati alla scuola.
La scuola è un servizio essenziale, perché non è soltanto luogo di apprendimento ma di confronto e di crescita personale e collettiva, la salute è un diritto costituzionale: entrambe vanno garantite a tutti i costi.