Ambiente Diritti Uguaglianza

Bando affitti: la sentenza conferma la posizione di Adu Vda

Avevamo fin da subito evidenziato il carattere discriminatorio e l’illegittimità del bando affitti assunto da un’ormai delegittimata giunta leghista.

Prima come Impegno Civico, denunciando “Un colpo di coda finale da parte dei leghisti valdostani, che si adeguano così al continuo, pervicace e crudele lavoro di discriminazione cui quotidianamente si dedicano i leghisti nazionali”, poi come Adu Vda, proponendo nel 2019 una mozione che impegnasse la nuova maggioranza del Presidente Fosson e dell’Assessore Borello a modificare il bando leghista.

Lo avevamo fatto con una mozione tecnicamente molto dettagliata, che portava in Consiglio i rilievi della società civile, in particolare di ASGI e Rete Antirazzista, richiamando anche numerosi precedenti. Una vera propria messa in mora, per evidenziare le future responsabilità degli amministratori che avessero deciso di perseverare nell’errore.

Fu votata solo da tre Consiglieri: Pulz, Minelli e Bertin, i 7 leghisti votarono contro e gli altri – gli indifferenti o, citando Levi, la zona grigia – si astennero. Questi 32 consiglieri sono ora responsabili dell’inutile esborso per gli avvocati, del rimborso dei 15.000 euro di spese legali sostenute dall’ASGI, dell’aggravio di spesa per fare fronte al rinnovo del bando (da sostenere solo con fondi regionali) e dei disagi creati ai cittadini. Un danno contabile su cui auspichiamo l’intervento della Corte dei Conti.

Ancora una volta giustizia viene fatta solo grazie all’attivismo dei cittadini – che ringraziamo – e dell’intervento della magistratura. Di nuovo, una visione ideologicamente distorta e arrogante dell’autonomia, promossa dai leghisti e subita da UV e satelliti, viene ricondotta dallo Stato ai principi della Repubblica.

Questa sentenza è uno stop al razzismo istituzionale della Lega, ma anche ad un certo autonomismo cialtrone. 

Il Tribunale è stato chiaro: l’autonomia va esercitata nei limiti della legge dello Stato e dei principi europei e costituzionali di uguaglianza e non discriminazione.

Ora auspichiamo che la Giunta regionale dia immediata esecuzione all’ordinanza e che informi i richiedenti, che erano stati esclusi, della possibilità di ripresentare domanda.

In ultimo, sollecitiamo la Giunta affinché modifichi anche l’ultimo bando vigente, approvato con DGR 315/2020, dato che continua a mantenere l’illegittimo requisito della residenza di 4 anni in Valle d’Aosta, discriminatorio sia per gli italiani, sia, soprattutto, per gli stranieri. Anche in questo caso avevamo evidenziato la problematica, ma al solito la politica valdostana aveva preferito continuare la tradizionale attitudine del non vedere, parlare e sentire.

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