Oggi, la Lega braccianti incrocerà le braccia, per lo Sciopero degli invisibili, scendendo in piazza a Roma.
La filiera agroalimentare italiana, uno dei principali settori economi e più produttivi del nostro paese, si basa per gran parte sullo sfruttamento del bracciantato, che si spinge in alcune zone (non solo al sud ma anche nel ricco nord) al limite dello schiavismo e dell’abuso. Le condizioni di vita e lavoro dei e delle braccianti sono disumane, e non sono più tollerabili. Il caporalato è un sistema basato sullo sfruttamento umano e su una sistematica violazione dei diritti del lavoro. Come ha scritto Aboubakar Soumahoro, “il disumanizzante processo di lavoro, con i suoi infortuni e caduti sul lavoro, è quasi equiparabile alla vergognose condizioni socio-lavorative di milioni di persone dell’inizio dello scorso secolo. Oggi, nell’era dell’economia digitale le stesse miserie vengono vissute da milioni di persone, costrette alla precarietà esistenziale e all’invisibilità asfissiante , nell’indifferenza della politica troppo distratta e molto succube del potere economico avido”.
Non si può più ignorare che parte della responsabilità è anche della società civile, del suo rivolgere lo sguardo altrove, e delle scelte – più o meno consapevoli – che si fanno ogni volta che acquistiamo i prodotti al supermercato o nei negozi di prossimità.
È ora di accogliere le richieste di questi lavoratori e lavoratrici che sostengono l’economia italiana e che sono sistematicamente privatз di tutele e diritti.