Ambiente Diritti Uguaglianza

Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia 2021

Il 17 maggio 1990 l’OMS finalmente cancellava l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali. Quattordici anni dopo, nel 2004, si celebrò per la prima volta la ricorrenza, in quella che è diventata la IDAHOBIT, la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, riconosciuta sia dall’ONU che dall’Unione Europea. Tanti passi in avanti si sono fatti da quelle date, anche grazie all’associazionismo che, più avanti della politica, ha saputo farsi carico delle richieste della comunità e adoperarsi per la mobilitazione della società civile. Quest’anno, per altro, si festeggiano i cinquant’anni del Fuori!, il Fronte unitario omosessuale rivoluzionario italiano, la prima associazione omosessuale d’Italia.
In così pochi anni, tanti obiettivi e traguardi sono stati raggiunti, ma se l’Unione Europea, che recentemente si è dichiarata “LGBTIQ Freedom Zone”, continua a chiedere maggior tutele e interventi ai singoli stati riguardo alla comunità, in Italia ci si ritrova a dover combattere per ogni più semplice diritto, come vediamo in questi giorni riguardo alla necessaria approvazione del Ddl Zan, una legge di civiltà che in Italia manca da trent’anni, praticamente ultimo paese dell’Unione.
I diritti civili devono necessariamente procedere in maniera paritaria rispetto a quelli sociali e politici; sono imprescindibili, perché riguardano le cittadine e i cittadini della società stessa e il loro benessere.
La giornata di oggi serve, fondamentalmente, a ricordare le violenze e i soprusi ai quali la comunità LGBTQ+ è sempre stata soggetta, per ricordare le lotte e le personalità che hanno contribuito all’emancipazione e all’ottenimento dei diritti, per ribadire che la comunità LGBTQ+ esiste e chiede quelli che sono pari diritti e non privilegi, per confermare che la lotta continua e che non si arretrerà di un solo passo.

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